La scommessa di Kiev: salpa da Odessa un mercantile da oltre 2mila container. Ma la Russia continua a bombardare i silos di grano

La nave Joseph Schulte ha lasciato il porto dov’era rimasta bloccata da febbraio 2022. Da Mosca nessuna garanzia sul rispetto del «corridoio umanitario» marittimo

È partito oggi dal porto di Odessa il primo carico di beni alimentari da quando la Russia ha di fatto reimposto il blocco navale all’export ucraino, rifiutandosi a luglio di rinnovare l’accordo internazionale mediato da Onu e Turchia. La nave battente bandiera di Hong Kong Joseph Schulte ha infatti lasciato il porto dell’Ucraina meridionale, dov’era rimasta bloccata dall’inizio dell’invasione del Paese da parte di Putin, nel febbraio 2022. Seguirà una nuova rotta lungo il corridoio umanitario ad hoc nel Mar Nero annunciato la scorsa settimana dall’Ucraina, sul cui rispetto o meno Mosca non ha tuttavia dato alcun sin qui alcun segnale. Ad annunciare lo sblocco del cargo è stato su Facebook il vicepremier ucraino Aleksander Kubrakov, che ha precisato come sul mercantile siano stipate ben 30mila tonnellate di beni, per lo più alimentari, in oltre 2mila container. La società proprietaria del mercantile ha detto, citata da Reuters, che la Joseph Schulte sta facendo rotta verso Istanbul. Nessun commento sin qui sullo sblocco da parte della Russia, che il suo messaggio tuttavia l’ha lanciato anche oggi con il linguaggio delle armi: questa mattina un nuovo bombardamento ha colpito alcuni depositi di grano ucraini: quelli di Reni, un porto fluviale sul Danubio al confine con la Romina, 260 chilometri circa a sud-ovest di Odessa.


Foto di copertina: La nave salpata oggi dal porto di Odessa (Facebook / Aleksander Kubrakov)


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