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No! Il metallo fuso delle auto a Maui non dimostra l’uso di «armi ad alta densità energetica»

31 Agosto 2023 - 16:21 Juanne Pili
Il metallo sciolto delle automobili non sono un fenomeno nuovo legato agli incendi.

Circola un video che alimenta una teoria del complotto sugli incendi a Maui, nelle Hawaii. Vengono mostrate diverse immagini delle automobili distrutte che mostrerebbero colate di metallo fuso, come alluminio e acciaio. Nel video interviene Gian Luca Gregis, detto Il Greg, il quale discute su fantomatiche «armi ad alta densità energetica» già citate da diversi teorici del complotto. Spieghiamo perché non c’è alcun mistero.

Per chi ha fretta:

  • Il metallo sciolto delle automobili non sono un fenomeno nuovo legato agli incendi.
  • L’alluminio contenuto nelle auto ha un punto di fusione di circa 660 °C, mentre un incendio boschivo registra temperature ben superiori.
  • Altri episodi simili sono stati registrati in passato senza essere “sensazionalisti” come vengono presentati oggi per l’incendio a Maui.

Analisi

Nella clip campeggia il titolo «Maui. Armi ad alta densità energetica». Qui Il Greg mostra una immagine col suddetto metallo fuso, da lui identificato come alluminio.

Avete mai visto nella vostra vita del metallo fuso per strada? Io no – spiega il complottista -, ovviamente non si è fuso l’acciaio che ha un punto molto elevato di fusione. Si è fuso l’alluminio, o comunque materiali che contengono l’alluminio. [Ma, continua Il Greg] l’alluminio ha un punto di fusione di 670 gradi. […] Ma in un crogiolo, in un forno, dove c’è una temperatura fissa […] All’aria aperta può esserci una temperatura così elevata solo in maniera concentrata, colpendo quell’oggetto da qualcosa di estremamente caldo […] potente.

Il “mistero” del metallo fuso

Quindi sostanzialmente il fenomeno del metallo fuso così come descritto sarebbe impossibile, perché secondo Il Greg richiederebbe una elevata temperatura concentrata in un solo punto e – presumibilmente – in tempi prolungati. Le immagini utilizzate sono tratte dall’album fotografico di Geoff Cygnus, un produttore di sospensioni per auto americano, il quale pubblica le immagini senza trarne alcuna l’interpretazione cospirazionista.

Le immagini dell’alluminio fuso sono diventate uno dei tratti più emblematici degli incendi a Maui, come possiamo vedere anche in una immagine di Mengshin Lin per il Washington Post.

Nessuno sembra però essere sorpreso a livello di possibilità fisica che un fenomeno del genere possa verificarsi. Casi di alluminio fuso dalle auto si sono visti anche durante un incendio all’aperto in California del 2018. Nello stesso anno una cosa simile accadeva durante degli incendi in Grecia.

Andando a ritroso nel tempo leggiamo nella stampa californiana risalente al 2009 di «alluminio fuso fuoriuscito dalle ruote di un’auto bruciata, davanti a una casa distrutta dopo l’incendio di Jesusita che ha devastato Santa Barbara».

Possibile che in tutti questi anni nessun vigile del fuoco nel mondo si sia alzato in piedi lamentando delle anomalie?

Le temperature

Del caso se ne erano occupati anche i colleghi di Full Fact, riprendendo un dato essenziale per trattare l’argomento: le temperature. Infatti, il punto di fusione dell’alluminio è di circa 660 °C, mentre la temperatura media degli incendi boschivi si può aggirare tra gli 800 e i 1.200 °C.

Un ulteriore elemento da considerare sono le leghe di alluminio utilizzate nelle automobili. Infatti, l’alluminio mescolato con altri metalli potrebbe ridurre il punto di fusione.

Conclusioni

Considerati i punti di fusione dell’alluminio, quanto osservato nelle immagini non risulta nulla di scandaloso e non dimostra in alcun caso che siano state utilizzate delle fantomatiche «armi ad alta densità energetica».

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