Dodici indagati per il massacro social della capretta. Animalisti pronti alla gogna con foto e nomi: «Figli di politici e poliziotti»

Gli animalisti hanno intenzione di portare in piazza i nomi dei ragazzi coinvolti nel massacro della capretta fuori da un agriturismo ad Anagni

Sono saliti a 12 i ragazzi denunciati per il caso della capretta massacrata fino alla morte in un agriturismo ad Anagni, in provincia di Frosinone. L’indagine era partita dalla procura dei minori di Roma, che aveva aperto un fascicolo di indagine a carico di due ragazzini di 17 anni, figli di persone note a Fiuggi, accusati di aver picchiato la capretta di due mesi fuori da un agriturismo durante la festa dei 18 anni di una ragazza. Per i fatti i domenica scorsa, i due sono stati denunciati per maltrattamento e uccisione di animali. E a loro si sono aggiunti altri 10 indagati, quattro dei quali maggiorenni. Tra loro c’è chi ha ripreso il massacro per poi pubblicarlo sui social. E infine i maggiorenni, sui quali indaga la procura di Frosinone con l’accusa di istigazione a commettere reato. Mentre uno dei minorenni si accaniva contro l’animale, i quattro maggiorenni erano tra quelli che urlavano: «Dai ancora, fallo di nuovo, ancora!», secondo quanto riporta la Repubblica.


Contro i ragazzi indagati, tutti tra i 17 e i 22 anni e figli di personaggi pubblici molto noti a Fiuggi, si sta per scatenare una sorta di processo di piazza: «I responsabili meritano la gogna pubblica. Tutti devono sapere chi ha ucciso la capretta» dicono i gruppi animalisti citati da Repubblica, che oggi 2 settembre preparano una doppia manifestazione. Il corteo dovrebbe partire nel pomeriggio dall’agriturismo, dove si è consumato il massacro dell’animale, per arrivare poi in piazza a Fiuggi. E sarebbe lì che gli animalisti hanno intenzione di esporre cartelli con nomi e foto di chi è accusato di aver picchiato l’animale durante la festa di compleanno.


Una protesta estrema e controversa che uno degli organizzatori, Enrico Rizzi, difende senza remore: «Per i reati sugli animali nessuno va in carcere perché le pene sono troppo basse. Dal momento che lo stato è assente, vogliamo che tutti sappiano chi è il responsabile. Tu maltratti un animale e, visto che lo Stato non ti punisce come si deve, è giusta la gogna pubblica. Tutti devono sapere il nome e il cognome». Tra gli oltre 50 invitati alla festa di compleanno ci sarebbe stato il figlio di un’assessora comunale di Fiuggi e quello di un dirigente comunale. Secondo quanto riporta la Repubblica, tra i due minorenni denunciati da carabinieri per maltrattamento di animali ci sarebbe invece il figlio di un poliziotto.

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