Brandizzo, la mamma di Michael: «Anche a me mandò la foto della croce, gli dissi di stare tranquillo. Non ce l’ho col suo capo»

La madre del 34enne: «Mi chiese secondo me cosa significasse quel crocifisso. Spero si indaghi su tutto il sistema della sicurezza»

Rosalba Faraci ha 61 anni e da cinque giorni con lei non c’è più Michael, il suo unico figlio, perduto nella notte drammatica di Brandizzo. «Io non giudico nessuno, tantomeno lui», dice con calma, parlando di Antonio Massa, il tecnico di Rete ferroviaria italiana che ha dato il via libera per l’apertura del cantiere, senza avere la conferma dell’interruzione della linea. «È un lavoratore, era lì per dare da mangiare ai suoi figli e immagino che oggi sia un umo morto dentro», continua Rosalba, «Non mi permetto di buttargli la croce addosso. Spero che si vorrà guardare a tutto il sistema della sicurezza, anche più in alto di lui».


Il crocifisso sui binari

«Spero che il sacrificio di mio figlio e degli altri almeno non sia stato invano, che le cose possano migliorare perché nessun altro muoia mai più come loro”, dice la donna, visibilmente commossa, in una intervista concessa al Corriere della Sera. Stessi toni anche da parte del cognato, Saverio, che dopo la morte del padre di Michael per lui era diventato un secondo papà: «Massa è la base», afferma, «e invece bisogna guardare anche all’apice di tutto il sistema, allo stato delle infrastrutture, ai ritmi di lavoro…» Michael Zanera aveva 34 anni ed era un saldatore specializzato. Il suo nome, dopo la disgrazia di Brandizzo, si è legato per sempre all’immagine che aveva diffuso via social poco prima di morire: la forma di un crocifisso comparsa mentre lavorava con la saldatrice. «È la prima volta che mi succede. Mentre saldo la rotaia mi è uscito un crocifisso. Dio mi vuole dire qualcosa…» aveva scritto postando la foto. E la mamma ricorda: «Sono stata la prima a vedere quell’immagine. Me l’ha mandata e mi ha chiesto: ‘ma’, secondo te che vorrà dire? Sarà un brutto segno?’ Ma no!”, gli ho risposto io. “Vedrai che sarà un segno buono…”». L’ultima videochiamata è delle venti e trenta circa, la mamma di Michael era ancora fuori, in Campania, mentre il figlio era tornato in Piemonte per lavorare: «aveva rinunciato a una settimana di vacanze», dice sua madre. «Aveva conti e bollette da pagare e così aveva deciso di riprendere a lavorare prima. Era un po’ debole come carattere ma era un gran lavoratore e un ragazzo d’oro, delizioso».


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