Drone russo in Romania, la denuncia di Bucarest: «Violato il territorio di un Paese Nato». Poi la retromarcia: «È stato solo un incidente»

La sterzata del ministro della Difesa dopo colloqui con la Nato: «Non è stato un atto d’aggressione né una minaccia diretta»

Frammenti di un drone russo sono caduti sul territorio della Romania, dunque sul suolo di un Paese della Nato, nel corso di un recente attacco delle truppe di Mosca ad un porto ucraino sul Danubio. Lo ha detto oggi, 6 settembre, il ministro della Difesa di Bucarest Angel Tilvar parlando all’emittente rumena Antena 3. Un’inversione a U, di fatto, rispetto alle dichiarazioni degli scorsi giorni delle autorità rumene, che avevano smentito «categoricamente» la notizia diffusa dall’Ucraina della caduta ed esplosione in territorio rumeno di droni russi a seguito di un massiccio attacco sulla zona del porto fluviale di Izmail. Bucarest anzi oggi alza la voce e lo fa ai massimi livelli, per bocca del presidente Klaus Iohannis: la caduta dei frammenti di drone russo sul territorio della Romania «è una situazione completamente inaccettabile, che costituisce una grave violazione della sovranità e dell’integrità territoriale di uno Stato alleato della Nato», ha detto Iohannis a proposito dei fatti denunciati dal ministro della Difesa. Quasi ad evocare il rischio di un allargamento del conflitto oltre la sola Ucraina, ma tra la Russia e la Nato nel suo complesso, scenario che entrambe le potenze fin dall’inizio del conflitto fanno mostra di voler evitare.


La retromarcia di Bucarest

Non a caso in serata, a seguito di colloqui tra le autorità di Bucarest e quelle della Nato, arriva quella che pare più di una mezza marcia indietro della Romania. Pezzi di drone russo sono caduti in effetti sul territorio nazionale, ma ciò non rappresenta una minaccia diretta, ha sterzato il ministro della Difesa di Bucarest Angel Tilvar, precisando di ritenere possibile che il drone non sia esploso sui cieli rumeni ma semplicemente caduto (nella sua interezza o alcuni frammenti) sul territorio nazionale. «Questo non ci rende certo felici, ma non credo che si possa parlare di attacco. E ritengo che dobbiamo saper distinguere tra un atto di aggressione e un incidente».


Protezione dello spazio aereo rafforzata

Nel pomeriggio la Romania aveva fatto sapere di aver adottato a seguito dell’accaduto misure aggiuntive per proteggere il proprio spazio aereo. «Sono state stabilite misure concrete per rafforzare la capacità tecnica e per monitorare la situazione nelle vicinanze delle infrastrutture portuali ucraine», aveva detto un portavoce del ministero della Difesa di Bucarest, aggiungendo inoltre che per quanto riguarda i detriti di drone rinvenuti sul suolo nazionale, «l’indagine condotta dagli specialisti del ministero chiarirà la situazione e renderemo pubbliche le conclusioni».

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