Cerea, al bar sugli scontrini c’è il volto del Duce. La titolare: «Io fascista? Non nascondo i miei ideali»

Da nove anni Maristella Finezzo, proprietaria del Bar Armando, distribuisce ai clienti ricevute fiscali con un’immagine di Mussolini: «Non ero nemmeno nata durante il Ventennio, ma ha fatto anche cose buone»

Sono passati nove anni da quando Maristella Finezzo, barista di Cerea (in provincia di Verona), è finita su tutti i giornali per i suoi scontrini con l’immagine impettita di Benito Mussolini. Ne sono scaturiti giorni di discussioni, polemiche e indignazione. Eppure, si apprende dai giornali locali, in questi nove anni gli scontrini con il volto del Duce hanno continuato a circolare indisturbati. A far riaffiorare le polemiche sono stati alcuni post condivisi sui social da alcuni clienti indignati, che hanno condiviso la foto dello scontrino “nostalgico”. Oggi come allora, Maristella Finezzo – proprietaria del Bar Armando insieme alla figlia Marica Bologna – respinge le polemiche: «Non ero nemmeno nata durante il periodo del fascismo, ma credo che alcune azioni di Mussolini siano state positive per l’Italia, a parte gli orrori delle leggi razziali», spiega Finezzo al Giornale di Vicenza. Inizialmente, lo scontrino con il volto del Duce veniva “offerto” ai clienti solo nel mese di ottobre, «in omaggio alla Marcia su Roma del 28 ottobre 1922», spiegano le bariste. Poi, con il passare del tempo, quel volto è diventato una vera e propria firma per il Bar Armando, che ha deciso di distribuire gli scontrini nostalgici per tutto l’anno.


La legge Scelba, approvata nel lontano 1952, proibisce l’apologia del fascismo in Italia. E tra i comportamenti vietati c’è anche «la diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli» riferiti al ventennio fascista o che comunque «ne richiamano pubblicamente la simbologia o la gestualità». Eppure, in tutti questi anni nessuno è andato a chiedere spiegazioni alle titolari del Bar Armando, a Cerea. «Se dal 2014 non ci sono stati provvedimenti giudiziari per vietarci l’uso del volto di Mussolini sugli scontrini, significa che non stiamo commettendo alcun reato – commenta Finezzo -. Con questa polemica, in realtà, otteniamo solo più visibilità». E quindi, la proprietaria del Bar Armando non solo continua a stampare volti di Mussolini, ma rimane fedele alle proprie idee: «Chi mi accusa di essere fascista mi fa solo piacere. Non nascondo i miei ideali, sono orgogliosa di loro». Infine, un messaggio a chi in queste ore la critica sui social. «Sarebbe meglio che la gente si occupasse delle azioni di Vladimir Putin, un comunista, e dei danni che ha causato in Russia e in Ucraina, invece di polemizzare su uno scontrino».


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