Salario minimo, l’ex ministra spagnola del Lavoro: «Così abbiamo battuto la destra»

Yolanda Diaz alla Festa dell’Unità: per la difesa dei diritti contate su di noi

Yolanda Diaz, già ministro del lavoro del governo di Pedro Sanchez e esponente del movimento Sumar, parla oggi in un’intervista a Repubblica del salario minimo. Diaz è stata ospite alla Festa dell’Unità di Ravenna e ha incontrato Elly Schlein. A Francesco Bei ha spiegato che in Spagna «In «i cittadini hanno votato contro il cambiamento climatico, per i diritti delle donne. È una Spagna diversa, abbiamo la possibilità di parlare diverse lingue al congresso. Dopo la conversazione con Puigdemont dico che avremo un governo progressista e vedremo la Catalogna non come un problema ma come un’opportunità». Mentre Giorgia Meloni «rappresenta il negazionismo climatico, democratico e egualitario. Il suo mandato sotterra i diritti e noi dobbiamo combatterla in tutta Italia e tutti insieme in Europa. Dalla Spagna siamo solidali e per la difesa dei diritti contate su di noi».


La battaglia per la dignità

Diaz dice che «aver fissato il salario minimo a 1.080 euro in Spagna ha ridotto la diseguaglianza, quei soldi hanno consentito in tempo di crisi di resistere. Nello stesso periodo siamo riusciti a ridurre la differenza retributiva tra uomini e donne di 4 punti. Quella sul salario minimo è una battaglia per la dignità». E aggiunge che l’estrema destra non è invincibile: «Perché abbiamo la possibilità di fare proposte che migliorano la vita delle persone, dobbiamo trasformare la nostra attività in una grande onda progressista, che dia speranza alle persone, ai professionisti e ai lavoratori, con alcune parole chiave: sanità e scuola pubbliche. Servono proposte, speranza e capacità di camminare uniti».


Il contrasto al precariato

Infine, Diaz spiega la sua ricetta per il contrasto al precariato: «Bisogna far capire a tutti che la destra e l’estrema destra, che hanno le stesse politiche, sono contro i sindacati perché sono contro la democrazia. Io voglio difendere qui i sindacati, perché la battaglia fondamentale è contro la diseguaglianza. Non sono i salari a causare l’inflazione, è stato dimostrato, le persone hanno bisogno di salari più alti perché l’inflazione ci sta impoverendo tutti. Perché non parliamo mai dei salari indecenti di persone che occupano posizioni importanti all’interno dei consigli di amministrazione? Ci sono persone che guadagnano 42 mila euro al giorno, perché non se ne parla mai? Perché sono le persone che sostengono Giorgia Meloni. La battaglia di Elly Schlein e Maurizio Landini è fondamentale. Si arriva a un accordo solo tramite un tavolo di dialogo sociale».

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