Traforo del Monte Bianco, accordo Italia-Francia: i lavori slittano di un anno

I lavori avrebbero chiuso il tunnel almeno fino al prossimo dicembre

È stata scongiurata la chiusura del traforo del Monte Bianco, dopo il rinvio di un anno dei lavori deciso dalla commissione intergovernativa tra i ministeri italiani e francesi. A confermalo è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X, dopo l’incontro con l’omologa francese Catherine Colonna: «Deciso il rinvio di un anno della chiusura del Monte Bianco – ha spiegato Tajani – portando avanti al tempo stesso i lavori necessari alla sicurezza». I lavori di manutenzione sulla volta del tunnel sarebbero dovuti iniziare lo scorso 4 settembre, con l’inevitabile chiusura del traforo almeno fino al prossimo dicembre. La decisione arriva dopo la frana avvenuta sul versante francese, che aveva colpito il già trafficato traforo del Frejus dopo il maltempo dello scorso agosto. Chiuso quel collegamento, il traffico era stato dirottato proprio verso il tunnel del Monte Bianco, andando a creare lunghe code di auto e tir a pochi giorni dalla prevista chiusura per i lavori.


La commissione intergovernativa ha poi deciso che il traforo del Monte Bianco resterà chiuso per circa sei settimane per lavori di sicurezza sull’infrastruttura. Sono previste anche chiusure notturne per gli stessi motivi. Nel caso in cui la situazione al Frejus dovesse tornare critica nei prossimi mesi, i lavori potranno essere sospesi e la viabilità ripristinata.


L’ipotesi del radoppio

Sul traforo del Monte Bianco i governi italiano e francese stanno valutando anche l’ipotesi di un raddoppio. È stato il ministro degli Esteri ad anticiparlo alla Camera mercoledì 6 settembre, quando ha parlato di un confronto in corso per la realizzazione di una seconda galleria del tunnel. Finora Parigi si è sempre opposta per ragioni ambientali, ma alla luce degli ultimi sviluppi la posizione francese si sarebbe ammorbidita. L’ipotesi è stata poi rilanciata dal Ministero della Infrastrutture e Trasporti guidato da Matteo Salvini, che dopo la conferma del rinvio dei lavori ribadisce la richiesta italiana «di individuare le soluzioni tecniche più efficaci e opportune per rendere la galleria del Bianco in linea con i più moderni standard di sicurezza, valutando anche l’ipotesi di aprire una seconda canna».

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