Ucraina, la prova di forza di Putin nelle regioni annesse: «Russia Unita ha stravinto le elezioni»

Urne aperte oggi nei territori di Zaporizhzhia, Cherson, Lugansk e Donetsk, oltre che in 48 regioni e repubbliche russe. Dati impossibili da verificare

La tornata è stata giudicata illegale dalla comunità internazionale. Altresì, verificare la correttezza delle operazioni di voto è impossibile. Dal lato di Mosca, invece, le rivendicazioni per l’esito elettorale sono sonore. Secondo l’agenzia di stampa Ria Novosti, il partito Russia Unita, che fa capo a Vladimir Putin, si è aggiudicato l’80% dei consensi nella regione di Zaporizhzhia, il 74% in quella di Cherson, il 75% nel Lugansk e il 79% nel Donetsk. Il dato sul quale, tuttavia, fa leva la propaganda russa, è quello della partecipazione: nei territori annessi del Lugansk e del Donetsk, tre cittadini su quattro avrebbero imbucato la scheda, mentre l’affluenza nelle regioni di Zaporizhzhia e Cherson viaggia oltre il 60%. Percentuali che sono impossibili da verificare e sembrano elevatissime, se si considera che buona parte delle zone al voto è investita da bombardamenti e combattimenti sul campo. Oltre che nei territori sottratti all’Ucraina, si è votato anche in altre 48 regioni e repubbliche russe. Anche in queste sezioni il successo di Russia Unita è stato indiscutibile, nonostante l’appello di Alexei Navalny, l’oppositore in carcere da due anni e mezzo, rivolto ai russi affinché andassero a votare per sostenere «ogni candidato che sia contro Russia Unita». Le elezioni di oggi, 10 settembre, sono viste da volti come una prova generale per le presidenziali del prossimo marzo: in quell’occasione, è verosimile aspettarsi che Putin correrà per ottenere il quinto mandato da presidenza della Federazione.


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