Lampedusa, record di sbarchi: quasi 2.500 migranti in un giorno solo. Il sindaco: «Così non riusciamo a reggere» 

Da mezzanotte sono 68 i barchini arrivati sull’isola, tanti da creare una vera e propria fila al molo. «È impossibile prestare assistenza. Chiedo un Cdm qui»

Un nuovo record di sbarchi per Lampedusa in meno di ventiquattro ore: 2.472 migranti su 59 barchini, ma il conteggio è destinato ad aumentare. Non sono ancora finite le operazioni di sbarco di altre imbarcazioni arrivate lungo la costa dell’isola: dalla spiaggia dell’isola dei Conigli a Cala Croce fino a Cala Guitgia. Davanti al molo Favarolo nella notte c’era una fila di barchini in attesa di sbarcare. Anche sulla vicina isoletta di Lampione sono arrivati 38 migranti che sono stati recuperati da una motovedetta della Guardia Costiera. Il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino chiede aiuto: «Così non riusciamo a reggere l’onda d’urto. È assolutamente urgente convocare qui un Consiglio dei ministri» 


L’assistenza ai migranti è «impossibile»

Lunedì l’hotspot per i migranti ne contava appena 19. Da questa notte la Prefettura di Agrigento ha disposto diversi trasferimenti per alleggerire la situazione sull’isola di Lampedusa e spostare i migranti in altri centri di accoglienza: circa 600 persone con il traghetto di linea e altri con la nave Diciotti della Guardia costiera. Una situazione comunque complessa per il sindaco delle Pelagie: «Non sono più numeri sostenibili per quest’isola», denuncia ricordando i suoi appelli delle scorse settimane, «così è impossibile prestare assistenza ai migranti». La maggior parte delle barche arriva da Sfax, in Tunisia, da mesi il nuovo hub di partenza per chi cerca di fuggire dalle guerre, le persecuzioni e la povertà. I Paesi di origine dei migranti sono diversi: Nigeria, Sierra Leone, Sudan, Ciad, Tunisia, Guinea e Camerun. Tutti affermano di aver pagato la traversata dai mille ai 5 mila dinari tunisini, ovvero fino a 1.500 euro. Nella giornata si è riunito un tavolo tecnico per gestire l’emergenza, Mannino si è rivolto al governo avanzando diverse richieste: «È necessario dotare il sistema di accoglienza di navi in rada per il recupero. Bisogna bypassare il territorio comunale, ormai privo di risorse per l’assistenza». Per poi invocare un Cdm d’urgenza per risolvere la situazione. Gli fa eco il vicesindaco Attilio Lucia, che lamenta uno stato di abbandono da parte della politica nazionale ed europea: «Non hanno la benché minima idea di quello che sta succedendo oggi. Non possiamo e non vogliamo più farci carico di questo fenomeno migratorio, mentre l’Unione Europea resta miope». Le operazioni di recupero e trasferimento dei soccorsi si sono comunque svolte senza troppi intoppi.


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