Migranti, Zaia contro l’Ue: «In Veneto raggiunto il limite: non è normale considerare Lampedusa come confine italiano» – Il video

Per il presidente del Veneto, la redistribuzione ad oggi «è uguale a zero». Bruxelles «deve capire che si tratta di un problema planetario»

È una lunga filippica, in formato video, quella che Luca Zaia dedica all’Europa, accusata di essere «latitante» sul tema migranti. Il presidente del Veneto domanda a chi lo ascolta se «è normale che – a Bruxelles – si percepisca Lampedusa come il confine italiano, quando il migrante che arriva dice di essere arrivato in Europa?». E ancora: «L’Europa è a zero sulla redistribuzione. Se vuole fare l’Europa deve prendere in mano la situazione e capire che si tratta di un problema planetario». I termini sono forti, dallo «scandaloso comportamento sul ricollocamento» oltralpe, alla preghiera «affinché non arrivino più migranti – in Veneto -, visto e considerato che ne sono arrivati 9 mila. La misura è colma. Se poi penso che dei 9mila, solo l’8% avrà lo status di rifugiato, gli altri sono migranti economici: stiamo facendo uno sforzo immane per aiutare dei cittadini che non sono scappati dalla morte e dalla fame». Uno scenario che Zaia descrive come «inquietante». E sui 9 mila migranti che hanno raggiunto la sua regione, vuole precisare: «Non si dica in giro che il Veneto non è ospitale, quando siamo riconosciuti a livello internazionale per il modello di integrazione. Ci sono 550 mila persone che si sono integrate in Veneto e che hanno un progetto di vita – aggiunge Zaia -, che hanno trovato il modo di migliorare le proprie condizioni di vita. Sono i nostri nuovi veneti e sono il 12% della popolazione composta da 5 milioni di veneti». A proposito della situazione nella regione, il governatore insiste: «I migranti sono un’emergenza, dire che 9mila migranti rappresentano una gestione ordinaria per è decisamente no».


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