Roma, nei supermercati spunta la «frigo tax»: il sovrapprezzo per tutte le bevande fredde

Il costo extra, che sullo scontrino figura come «aggiunta frigo», fa alzare di 20 centesimi il prezzo di tutte le bevande

C’è chi l’ha già ribattezzata «frigo tax» ed è solo l’ultimo dei rincari che fa salire il prezzo del carrello della spesa. A Roma, racconta il Corriere, decine di supermercati hanno iniziato ad applicare un sovrapprezzo di venti centesimi alle bevande conservate in frigorifero. Alla Conad di via Archimede, per esempio, sullo scontrino appare la dicitura «aggiunta frigo». Nella maggior parte dei casi, l’extra da pagare per avere una bevanda fredda – e non a temperatura ambiente – è di 20 centesimi, a prescindere dal tipo di bevanda che si vuole acquistare: acqua, birra, succo di frutta, aranciata e via dicendo. «I costi dell’energia sono saliti, mica possiamo rimetterci», spiega un addetto del supermercato, scaricando la colpa sull’inflazione e la guerra in Ucraina. I supermercati, insomma, difendono la scelta di applicare la «frigo tax» parlando della necessità di coprire i consumi energetici dei frigoriferi. Nel punto vendita in zona Parioli preso in esame dal Corriere, le bevande tenute al fresco sono almeno una cinquantina. Il che significa, conti alla mano, che svuotando una sola volta al giorno il frigorifero, il supermercato incassa 10 euro di «aggiunta frigo». Una cifra che, con ogni probabilità, basta e avanza per coprire i costi aggiuntivi in bolletta dati dai consumi del frigorifero.


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