Sicurezza stradale a Milano, il decalogo delle associazioni al Comune per la tutela di ciclisti e pedoni

Il capoluogo lombardo nelle ultime settimane è alle prese con la stesura di un “piano bici”, che nei prossimi giorni dovrebbe già produrre qualcosa di definito

In seguito alla drammatica frequenza con cui negli ultimi tempi si sono susseguite notizie di morti e incidenti stradali collegati all’uso della bicicletta a Milano, 60 associazioni hanno deciso di redigere un decalogo di richieste, e di inviarlo al Comune del capoluogo lombardo, che come ricorda la Repubblica nelle ultime settimane è alle prese con la stesura di un “piano bici”, e nei prossimi giorni dovrebbe già produrre qualcosa di definito. Il documento porta la firma di associazioni come Clean Cities Campaign, Cittadini per l’aria, Fiab Milano Ciclobby, Legambici — Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità, Genitori Antismog, Massa Marmocchi e Sai che puoi?. E propone, essenzialmente, queste dieci priorità per la sicurezza di pedoni e ciclisti: al primo posto c’è l’estensione delle cosiddette «case avanzate», ovvero lo spazio riservato alle biciclette su tutte le intersezioni semaforizzate con due o più corsie per senso di marcia. Già esistono in alcune vie, ma la proposta è estenderle ovunque.


Il documento

Un altro punto critico è quello delle aree stradali con un tasso di incidentalità più alto, come gli incroci. Si chiede di metterle in sicurezza, ma anche di convertire le strade secondarie del centro in vie ciclopedonali eccetto autorizzati, con limite di velocità a passo d’uomo. Limiti anche nelle strade urbane di quartiere con corsie ciclabili, dove le associazioni chiedono di fissare la soglia a 30 km orari. Misure a cui dovrebbe accompagnarsi il completamento delle piste ciclabili protette sui grandi viali, eliminando dove si può la sosta su strada. Bisognerebbe poi predisporre la segnaletica apposita per i percorsi ciclabili, individuando strade alternative rispetto alle arterie trafficate.


Questo decalogo non è una vaga dichiarazione d’intenti, ma include anche un cronoprogramma degli interventi, numeri esatti in merito ai chilometri di piste ciclabili da costruire e l’indice di sicurezza e comodità dei percorso. «Serve una visione complessiva per la sicurezza in strada – ha spiegato Claudio Magliulo, responsabile italiano della campagna Clean Cities -. Vogliamo dire al Comune di cominciare subito. Gli obiettivi da raggiungere sono in termini di sicurezza e di abbattimento dell’inquinamento ambientale». Nel frattempo si avvicina il primo ottobre, data a partire da cui i mezzi pesanti potranno circolare in Area B dotati di adesivi di allerta e sensori che rilevano la presenza di ciclisti e pedoni nascosti nel cosiddetto angolo cieco. Per quanto riguarda la previsione dell’obbligo, tuttavia, non è ancora chiaro se dal ministero delle Infrastrutture arriverà l’autorizzazione.

Leggi anche: