In Evidenza Governo MeloniLibanoPremio Nobel
POLITICACentrodestraElly SchleinFdIGiorgia MeloniGoverno MeloniLegaMuseiPDPiemonteTorino

Bordate al direttore del Museo Egizio, Elly Schlein chiama in causa Meloni: «È la sua mania di controllo, vuole occupare tutte le istituzioni»

21 Settembre 2023 - 16:54 Redazione
Anche l'ex sindaca di Torino Chiara Appendino prende le difese di Christian Greco e chiede l'intervento del ministro Sangiuliano

Gli attacchi del centrodestra al direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, sono ormai diventati un caso nazionale, dopo che ad alzare il tiro sul dirigente è stato nelle scorse ore il vicesegretario della Lega Andrea Crippa. «Faccia un gesto di dignità e si dimetta. Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui», la bordata lanciata dal numero 2 di Matteo Salvini in un’intervista ad Affari Italiani. La colpa di Greco? Secondo Crippa (cui aveva aperto la strada nelle scorse l’assessore regionale FdI Maurizio Marrone) l’aver gestito il Museo Egizio di Torino «in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana». Tutto per via di una delle tante offerte lanciate dal Museo nel 2018 per attrarre visitatori, un buono sconto per i cittadini torinesi di lunga araba contro cui si mobilitò davanti ai portoni dell’Egizio l’allora “semplice” leader FdI Giorgia Meloni. E così oggi a prendere le difese del direttore e gridare allo scandalo accorre la segretaria del Pd Elly Schlein: «Greco dirige il Museo Egizio con grande professionalità e competenza, portando risultati concreti. Da settimane è sotto l’attacco delle destre per un’unica ragione: non essere, secondo loro, allineato alle posizioni del governo». Ecco perché, per Schlein, la richiesta di cacciata di Greco è «un fatto grave nel merito e nella sostanza, e tradisce la mania di controllo che ha Giorgia Meloni. Lo abbiamo visto con l’occupazione della Rai, con Inps e Inail, con il Centro sperimentale di cinematografia. È una concezione proprietaria delle istituzioni e della cultura che noi non possiamo accettare».

L’ex sindaco Appendino vuole «stanare» Sangiuliano

Anche l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino non ci sta al processo sommario instaurato da Lega e FdI contro Greco: «Quando sei in difficoltà, inventati un nuovo nemico. È ormai la tattica continua del centrodestra», afferma Appendino, oggi deputata M5s. «In questi giorni la vittima designata è il Direttore del Museo Egizio di Torino. Christian Greco è un bravissimo egittologo che sta svolgendo da anni un lavoro preziosissimo per il Museo, come dimostrano le quantità di visitatori in continua crescita e le numerose collaborazioni attivate con musei, istituti di ricerca e università internazionali. Il suo peccato, per la destra, è aver aperto il museo con politiche di inclusione rivolte a tutte e tutti. E, evidentemente, aver avuto troppo successo». E se il ministro interessato, Gennaro Sangiuliano, almeno per il momento si trincera dietro un serafico no comment, chi altri, si chiede Appendino, dovrebbe mai esprimersi sulla vicenda? «Politici che sul tema dovrebbero solo avere la decenza di tacere, come il deputato leghista Crippa che anni fa fabbricava video falsi contro Greco? O il Ministro non conosce il Museo, cosa che non mi stupirebbe, oppure è ostaggio dei partiti che lo sostengono. O, probabilmente, entrambe le cose. Scapperà anche dall’Aula per non rispondere alla nostra interrogazione?».

Il Museo dribbla le polemiche

Dal Museo Egizio di Torino, intanto, la linea ufficiale è quella di lasciar parlare i fatti. «Nel pieno rispetto di tutte le opinioni politiche e del lavoro accurato e professionale dei media, vorremmo chiedere, con tranquillità e cortesia, di poter continuare la nostra attività con impegno e in silenzio», ha detto all’Ansa la presidente del Museo Evelina Christillin, ricordando come «ci aspetta un anno molto intenso per celebrare, nel 2024, il bicentenario del Museo Egizio, eccellenza italiana nel mondo e vorremmo farlo con coscienza e rigore, da uomini e donne di cultura». Per questo, conclude Christillin, «ogni discussione che esuli da questo ambito non è e non deve essere di nostra competenza». E sul profilo Twitter (X) dell’ente è comparso nelle scorse un messaggio altrettanto sintetico e concreto: «Ringraziamo per il largo e affettuoso sostegno e per la stima che state manifestando al nostro direttore e al museo. Il Museo Egizio tutto si esprime in totale sintonia con le dichiarazioni del direttore. Preghiamo di mantenerne il tono urbano. Noi continuiamo a lavorare».

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti