«Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, faccia un gesto di dignità e si dimetta. Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui». Sono queste le parole del vicesegretario della Lega Andrea Crippa in un’intervista ad Affari Italiani, nella quale si scaglia contro l’egittologo. «Qualche anno fa – racconta Crippa – Greco decise uno sconto solo per i cittadini musulmani e io chiesi ai cittadini di protestare inondando il centralino di telefonate. Lui mi denunciò, fui condannato in primo grado e assolto in secondo, vincendo la causa», dichiara il leghista. «È un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana. Ha fatto sconti solo per i musulmani e mai per chi professa altre religioni. Il Museo Egizio di Torino viene pagato dai cittadini e lui ascolta solo la sinistra. È un razzista contro italiani e cristiani. Si dimetta subito farebbe più bella figura», aggiunge Crippa.
Lo sconto per gli arabi che non è piaciuto a FdI
Il riferimento è a una bagarre avuta da Greco con Giorgia Meloni nel 2018. All’epoca, l’attuale presidente del Consiglio aveva contestato all’egittologo la scelta di proporre uno sconto al museo di Torino, di cui Greco è direttore dal 2014, solo per i visitatori di lingua araba che avevano la possibilità di acquistare due biglietti al prezzo di uno. Una campagna mirata a incrementare il flusso di persone all’interno del museo che non era andata giù a Fratelli d’Italia. «Con noi al governo non sarà più direttore», aveva promesso Meloni. In questi giorni la lite si è riaccesa per via di un attacco a Greco da parte dell’assessore al Welfare della Regione Piemonte Maurizio Marrone. Secondo il membro della giunta ci sarebbero «figure potenzialmente più qualificate» per ricoprire la carica.
Le difese a Greco
Il direttore è stato difeso «all’unanimità, con assoluta convinzione» del Consiglio di amministrazione della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, che ricorda come «in base all’articolo 9 del nostro statuto, la nomina e revoca del direttore spetta esclusivamente al Consiglio di amministrazione». Dalla parte di Greco anche l’ex sindaca Chiara Appendino – quella di Marrone è «un’opinione personale» – e l’ex sindaco Piero Fassino, oltre a una lettera aperta firmata da 92 egittologi italiani. Dal suo canto il direttore sembra avere le idee chiare, a prescindere da quale sarà il suo futuro. «Ripeto: io non ho assolutamente bisogno di poltrone. Possono anche mandarmi via dall’Egizio, se vogliono. Mi resterà comunque l’Egitto». «Non faccio politica, mi dedico all’antico e non alla contemporaneità. Sono un egittologo e lo rimarrò anche se dovessi andare a servire cappuccini in un bar di Porta Nuova», ha dichiarato Greco, invitando Meloni a visitare il museo, dove la «accoglierà».
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