Santa Marinella, il sindaco Tidei contrattacca sul video hot finito in chat: «Vendetta politica, questi sono i metodi della mafia»

I sospetti del primo cittadino sui reali intenti di chi ha fatto circolare il filmato in cui fa sesso con due donne nel suo ufficio

«Si tratta di una vendetta politica. Sono fatti privati che nulla avevano a che fare con l’inchiesta». A parlare è il sindaco di Santa Marinella, in provincia di Roma, Pietro Tidei, dopo aver denunciato alla procura della Repubblica di Civitavecchia il video diffuso a sua insaputa che lo ritrae mentre consuma un rapporto sessuale con due donne. Un filmato che sarebbe stato ripreso durante le intercettazioni video-ambientali nella sala riunioni del primo cittadino, dopo che l’esponente del Pd aveva denunciato un presunto giro di corruzione che vedrebbe coinvolti alcuni consiglieri di opposizione. Al centro della vicenda c’è il ristoratore del litorale, Fabio Quartiere, che è a capo dei locali “L’isola del pescatore” e “Pino al mare” a Santa Severa (frazione di Santa Marinella). Tidei lo aveva accusato di aver tentato di corromperlo in cambio di permessi per aprire un albergo nella sua struttura. Dopo che i legali di uno degli indagati hanno fatto richiesta degli atti d’indagine, i filmati hanno iniziato, però, a circolare anche nelle chat della città. Oggi Tidei si difende e in un’intervista al Corriere della Sera taccia i responsabili della diffusione del video di aver agito per vendetta.


«Chi mi ha colpito pagherà»

«Faccio politica da 53 anni e ho una vita specchiata. Non sono disposto ad accettare nessuna intromissione nella mia sfera privata. Io ho denunciato la corruzione, altri si sono vendicati per colpirmi politicamente», tiene a sottolineare Tidei nel colloquio con Fulvio Fiano. «Quanto è avvenuto non ha un significato diverso per il fatto di essere stato ripreso. È l’uso che ne è stato fatto che è illecito», prosegue il primo cittadino di Santa Marinella. Che ha già provveduto a presentare un esposto contro chi avrebbe diffuso le riprese. «Chi ha cercato di colpirmi ne pagherà le conseguenze come sta già avvenendo. Poi certo, fa pensare che da oltre un anno di ‘girato’ siano stati in grado di trovare proprio quei due momenti che mi riguardano. Come se già sapessero cosa e dove cercarli». Infine, l’insinuazione più velenosa: «Da sempre gossip, intercettazioni, confidenze piccanti di dubbia provenienza sono le armi di distrazioni di massa ben note ai sistemi mafiosi».


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