Protesta davanti alla chiesa del prete che voleva dire messa per Messina Denaro, sale la tensione con chi difende il parroco – Il video

Gli scontri verbali tra il deputato di Europa Verde e alcuni cittadini che hanno difeso le dichiarazioni e le scelte di don Tommaso Izzo

Non sono mancati momenti di tensione alla manifestazione di questa mattina, 29 settembre, organizzata dal deputato di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, davanti alla parrocchia di Licignano Maria SS Annunziata a Casalnuovo (Napoli), contro «la vergogna della messa per il boss di mafia Matteo Messina Denaro». La protesta puntava il dito contro il polverone che ha coinvolto il parroco don Tommaso Izzo che nei giorni scorsi aveva annunciato una messa in suffragio del boss numero uno di Cosa Nostra, morto il 25 settembre scorso per le complicanze di un tumore dopo 30 anni di latitanza e 8 mesi di detenzione. Celebrazione che è stata poi annullata per «prudenza pastorale», lasciando però l’amaro in bocca al prete e a qualche fedele. Borrelli ha assunto una posizione netta sulla vicenda, dichiarandosi nettamente contrario all’ipotesi di fare una messa di questo tipo. Tanto che in mattinata si è presentato di fronte alla chiesa al centro delle polemiche per manifestare il proprio dissenso contro le dichiarazioni di don Tommaso, armato di cartelli contro la mafia. «Mafiosi e camorristi fuori dai luoghi di culto», recita uno di questi.


«Il diritto di pregare per camorristi e mafiosi»

Non tutti i cittadini, però, si sono allineati con la protesta del deputato di Europa Verde, tanto che qualcuno ha raggiunto la chiesa questa mattina e ha difeso quello che a suo avviso è «il diritto di pregare per camorristi e mafiosi». Sollecitata da Borrelli sulla reale pericolosità ed entità di cosa sia la camorra, una signora risponde: «No, non so cos’è. Io non so né leggere né scrivere». «Non stiamo celebrando una messa per la mafia, ma per una persona deceduta», prova a difendersi un’altra dei presenti.


Borrelli: «Una vergogna. La mafia fa schifo»

«Incredibile come una parte della comunità possa prendere certe posizioni a dir poco vergognose. Un conto è magari non schierarsi per paura, anche se con tali atteggiamenti non si alzerà mai la testa, un’altra è patteggiare per la camorra, come una signora che, parlando a nome di altri fedeli, ha detto che qui non c’è ostilità verso la camorra o un altro signore che ha inveito contro i manifestanti perché la mafia a loro non ha mai fatto nulla di male», commenta Borrelli bollando la vicenda come una «vergogna assoluta». Al deputato non va proprio giù l’idea che qualcuno possa pregare «per chi si è macchiato di delitti atroci». A suo avviso è «abominevole, soprattutto considerando che qui non si è mai fatta un’iniziativa per ricordare le vittime innocenti». E aggiunge: «Mentre il Papa scomunica i mafiosi, mentre le messe vengono vietate per i funerali di boss ed assassini, qui un boss stragista viene celebrato e difeso. A noi la mafia e la camorra fanno schifo e non abbiamo paura di dirlo pubblicamente». Per poi sottolineare, però, che questo atteggiamento «pro-mafia» non accomuna tutta la popolazione di fedeli della chiesa e del paese.

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