Venezia, un cavallo di Troia gigante contro le politiche sul clima. Extinction Rebellion: «La scienza è una Cassandra inascoltata»

L’azione “mitica” del gruppo ambientalista al palazzo della Regione Veneto: «Noi come Laocoonte vi avvertiamo sulle conseguenze climatiche»

Alcuni attivisti del gruppo Extinction Rebellion hanno scalato questa mattina a Venezia il palazzo Grandi Stazioni, sede della Regione, e si sono incatenati a un balcone, mentre altri portavano una riproduzione gigante in cartapesta del famoso cavallo di Troia. L’azione di disobbedienza civile, tra l’epica e l’attualità, è una contestazione del piano siccità, giudicato inutile dagli attivisti, del presidente del Veneto Luca Zaia: «Un’arma pericolosa presentata ai cittadini come dono. Un decreto che non riconosce la crisi climatica come causa della siccità e degli eventi meteo estremi che stiamo sperimentando, non solo non affronta il problema ma lo aggrava», dichiarano i manifestanti. Secondo gli attivisti, la Regione tratterebbe gli effetti della crisi climatica «come se fossero eventi isolati e in maniera non risolutiva. Nel frattempo offre soluzioni a breve termine per mitigarne solo i danni immediati. Il Governo, sia nazionale che regionale continuano a sminuire la gravità della crisi ecoclimatica e ad alludere invece a un fantomatico catastrofismo degli ambientalisti».


Per questo stamattina il gruppo ha inscenato una protesta-rievocazione epica che paragona il piano della Regione al cavallo di Troia raccontato nell’Iliade omerica: un’arma presentata come un dono. I due manifestanti sul balcone hanno annunciato ai passanti che osservavano la scena da sotto: «Come Cassandra nel mito della distruzione di Troia, la scienza è inascoltata. Come il veggente Laocoonte, mettiamo in guardia i cittadini». La profetessa, con il dono della preveggenza, aveva ammonito i suoi concittadini della presenza dei soldati achei dentro al cavallo, ma era rimasta inascoltata. Solo Laocoonte le credette e per questo fu ucciso dagli dei divorato da due serpenti. Allo stesso modo gli attivisti si rappresentano come dei profeti che annunciano le sventure che ci aspettano nel caso in cui non vengano prese serie azioni contro il cambiamento climatico. Davanti al palazzo Grandi Stazioni, altri componenti del gruppo vestiti da soldati esibivano dei cartelli con alcune scritte: «Ignorare la scienza», «Non affrontare la crisi climatica», «Soluzioni a breve termine».


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