Ankara, esplosione vicino al ministero dell’Interno: morti i due kamikaze. Il Pkk rivendica l’attentato – Il video

Un attentatore è morto facendosi esplodere, l’altro è stato ucciso dalla polizia. Tajani: «Piena solidarietà alla Turchia»

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha rivendicato l’attentato kamikaze ad Ankara. Questa mattina nella capitale della Turchia si è verificata una forte esplosione in centro, nella zona della Grande Assemblea Nazionale e del ministero dell’Interno. Le autorità turche parlano di un attentato terroristico. «Verso le 9:30, due terroristi arrivati con un veicolo commerciale di fronte all’entrata del Direttorato generale della Sicurezza del ministero degli Affari interni hanno fatto esplodere una bomba», ha ricostruito il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya, «uno dei terroristi si è fatto esplodere mentre l’altro è stato neutralizzato». Nell’esplosione sono rimasti lievemente feriti due agenti di polizia, mentre entrambi i terroristi sarebbero morti. Il primo kamikaze sarebbe morto facendosi esplodere, mentre il secondo, ha fatto sapere il ministero dell’Interno turco, è stato ucciso dalle forze dell’ordine.


Oggi, domenica 1 ottobre, finisce la pausa estiva del Parlamento e inizia il secondo anno legislativo del 28esimo mandato della Grande Assemblea Nazionale turca. Per l’occasione, era prevista una cerimonia. Secondo i media locali, che citano alcuni testimoni, prima dell’esplosione sono stati avvertiti alcuni colpi di arma da fuoco. Per ora, nessuna organizzazione ha rivendicato l’attacco, il che rende ignota la matrice del blitz avvenuto questa mattina. Nel frattempo, l’ambasciata italiana ad Ankara invita i connazionali presenti nella capitale turca a prestare «la massima attenzione». Un messaggio di vicinanza arriva anche dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che su X scrive: «Seguo con grande attenzione le notizie da Ankara. Il governo italiano condanna con forza ogni forma di terrorismo ed esprime piena solidarietà alla Turchia».


I precedenti

Otto anni fa, tra il 2015 e il 2016, Ankara è stata più volte al centro di attentati terroristici, attribuiti dal presidente Erdogan anche a gruppi vicini al Partito dei Lavoratori del Kurdistan Pkk, l’organizzazione ritenuta terrorista dal governo turco con cui l’esercito è coinvolto in un conflitto dai primi anni Ottanta. L’ultimo attacco nella capitale si era verificato nel marzo del 2016, quando un’autobomba era esplosa nel centro della città uccidendo 38 persone. Alla fine del 2015, durante una manifestazione per la pace, un attentatore suicida si era fatto esplodere tra la folla provocando più di cento morti. In quel caso le autorità attribuirono l’attentato all’Isis. L’ultimo attentato in Turchia, prima di quello odierno, risale al 13 novembre 2022 quando una bomba è esplosa nella principale via pedonale del centro di Istanbul, uccidendo 6 persone e ferendone un’ottantina. L’azione non è stata rivendicata: il governo la attribuì ai curdi del Pkk dopo una serie di arresti.

Credits foto: EPA/Necati Savas | L’intervento delle forze dell’ordine turche sul luogo dell’esplosione ad Ankara (1 ottobre 2023)

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