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Spagna, la notte dopo l’incendio nella discoteca a Murcia: si continua a scavare tra le macerie

02 Ottobre 2023 - 10:30 Redazione
Secondo le ricostruzioni degli investigatori una decina dei tredici cadaveri erano nella zona dei privé

Si continua a scavare tra le macerie della discoteca di Murcia, in Spagna, dopo l’incendio scoppiato all’alba di domenica, verso le sei, che ha provocato almeno 13 morti e 24 feriti. Il fuoco – partito nel locale «La Fonda» – è poi dilagato nei locali vicini, nella zona appena al di fuori del centro città, nota come Las Atalayas. La causa del disastro non è stata ancora accertata ma tutto lascia pensare a un cortocircuito. Già nel 2009 uno dei due locali travolti dalle fiamme, il «Teatre», venne infatti evacuato dopo che alcuni cavi elettrici della facciata avevano preso fuoco. Intanto nel palasport accanto a «La Fonda» continua la procedura dei riconoscimento delle vittime, solo grazie al test del Dna. Quanto al bilancio delle persone scomparse, mancano all’appello due nomi.

Le testimonianze dei sopravvissuti

Intanto iniziano oggi – lunedì, 2 ottobre – i tre giorni di lutto decisi dalla Regione di Murcia. Alle 12 verrà infatti osservato un minuto di silenzio alle porte dei municipi e nelle sedi delle principali istituzioni in ricordo delle vittime. Nel frattempo forze dell’ordine e media continuano a raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti alla tragedia. «Stavo con un’amica nel bagno. Da lì abbiamo sentito delle grida. E siamo uscite di corsa. C’era tanto fumo, buio, non si vedeva niente, Ma per fortuna siamo riusciti a uscire», dice la ventenne Adriana Caballero, che in quel locale stava festeggiando il compleanno. Altri, invece, raccontano le difficoltà riscontrate durante la fuga dal locale, pieno di corridoi, al buio: «Era come uscire da un labirinto, al buio, nel fumo», riferisce un altro sopravvissuto.  

Le indagini

Secondo le ricostruzioni degli investigatori una decina dei tredici corpi trovati dentro la discoteca «La Fonda» si trovavano nella zona dei privé, al primo piano. Non solo: gran parte dei cadaveri sono stati inoltre rinvenuti nella zone più lontana dall’unica scala presente e utilizzabile per uscire dal locale. Altri testimoni riferiscono, invece, di non aver mai visto all’interno della discoteca alcuna uscita di sicurezza segnalata. Tuttavia, è ancora presto per stabilire eventuali responsabilità penali e sapere se le discoteche fossero o meno in regola rispetto alla legge spagnola molto severa sulle normative anti incendi.

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