Malore del conducente, incendio o sbandata: le ipotesi sulla tragedia di Mestre. Salvini: «Cause ancora ignote»

La dinamica esatta di quanto accaduto sulla bretella che collega Mestre, Marghera e l’A4 verrà accertata nei prossimi giorni

Mentre sono ancora in corso le operazioni di ricerca dei dispersi, di soccorso ai feriti e di riconoscimento delle vittime dell’incidente di Mestre, si iniziano a delineare le ipotesi più probabili su cosa sia successo. Intorno alle 19.45, un bus è precipitato dal tratto sopraelevato della bretella che collega Mestre a Marghera e all’autostrada A4, causando la morte di almeno 21 persone, tra le quali l’autista e due bambini. Il pullman era in affitto atipico al campeggio Hu, che lo aveva preso a noleggio per effettuare il servizio navetta ai suoi ospiti, per la maggior parte turisti ucraini e tedeschi. L’incidente è avvenuto in via dell’Elettricità, in un tratto rettilineo in discesa in cui si procede a 40-50km/h. L’autista, un 40enne italiano con molti anni di servizio alle spalle, era alla guida di un mezzo nuovo, probabilmente a metano. Secondo queste prime informazioni, l’ipotesi più probabile è quella del malore, che potrebbe aver sorpreso il conducente senza dargli la possibilità di arrestare il pullman. «Non si sa ancora niente sulle cause», ha dichiarato tre ore dopo la tragedia Matteo Salvini in collegamento con Rete 4, dopo aver espresso il suo cordoglio come tutto il mondo della politica. In collegamento con RaiNews, il direttore del quotidiano locale Il Gazzettino ha riferito quanto ascoltato in un audio che è circolato sulle chat degli autisti. Secondo la loro ricostruzione, il pullman avrebbe preso fuoco mentre era in coda nel traffico. L’autista avrebbe quindi sbandato, provando ad accostare e fermare il mezzo, senza riuscirci. Una versione che nel corso delle ore non ha trovato riscontro, mentre ha preso quota quella del malore improvviso. Stando alle primissime ricostruzioni, che andranno poi verificate dagli inquirenti, il pullman procedeva lentamente quando ha iniziato a sbandare, sfondando il parapetto e finendo sulla strada sottostante, prendendo quindi fuoco. Non sarebbero state rilevate tracce di frenata sull’asfalto. A sostegno di questa ipotesi anche il fatto che si trattasse di un mezzo nuovo, il che rende meno probabile – ma non esclude – un guasto meccanico. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, verranno effettuati tutti i controlli del caso, anche sulla tenuta del guardrail e del manto stradale, e verrano analizzate le immagini delle telecamere di sicurezza puntate sul cavalcavia.


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