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Incidente di Mestre, identificate tutte le 21 vittime: chi era a bordo del pullman

04 Ottobre 2023 - 21:13 Redazione
La maggior parte delle persone morte nello schianto sono giovani. Tra le vittime anche un neonato e una bambina di 12 anni

Sono state tutte identificate le 21 vittime dell’incidente stradale avvenuto ieri sera a Mestre, dove un pullman è precipitato da un cavalcavia. Stando ai dati della prefettura di Venezia, si tratta di nove cittadini ucraini, quattro romeni, tre tedeschi, due portoghesi, un croato, un sudafricano e un italiano. Quest’ultimo è Alberto Rizzotto, 40 anni, conducente del bus. Tra i 21 morti del terribile incidente ci sono anche due bambini – un neonato di pochi mesi e una bambina di 12 anni – e una ragazza minorenne. Nella lista delle vittime c’è poi il nome di una donna austriaca che si ritiene sia la mamma di due bambine, di 13 e 3 anni, ricoverate a Treviso in condizioni non gravi. E che sarebbero state salvate da due operai della Fincantieri. Per quanto riguarda l’età delle vittime, la maggior parte sono giovani: vi sono una ragazzina di circa 11 anni, una ragazza di 28 anni, due giovani di 30, una di 38 anni e due donne di 65 e 70 anni.

I feriti

Quanto ai feriti, al momento sono state identificate 13 delle 15 persone ricoverate negli ospedali. Si tratta di cinque cittadini ucraini, quattro tedeschi, due spagnoli, un croato e un francese. Gli ultimi due feriti, sui quali sono invece ancora in corso gli accertamenti, dovrebbero essere un cittadino ucraino e un tedesco. I quattro feriti più gravi nell’incidente del pullman precipitato ieri sera sarebbero tutte persone maggiorenni, tra i 20 e i 30 anni. Secondo quanto si apprende, tre sono ricoverate in Rianimazione all’ospedale dell’Angelo di Mestre e uno a Dolo. Il bus è stato portato via dai vigili del fuoco durante le prime ore del mattino. Ora si trova nell’ex mercato ortofrutticolo in via Torino. Da quanto apprende l’Adnkronos, il mezzo viene monitorato «ogni quattro ore circa» poiché «trattandosi di un bus elettrico», quindi dotato di particolari batterie, «potrebbe ripartire l’incendio» divampato ieri sera subito dopo l’impatto.

La luna di miele finita in tragedia

Tra i passeggeri del bus precipitato c’era anche un coppia croata in luna di miele. Lei, 24 anni, è morta nell’incidente, mentre il marito è ricoverato in terapia intensiva. Secondo quanto raccontato dai media croati, la coppia si è sposata venti giorni fa a Spalato e si trovava a Venezia in viaggio di nozze. Le generalità dei giovani sposi non sono state diffuse, ma pare che i due abbiano partecipato alla gita del campeggio Hu di Marghera insieme alle altre famiglie presenti sul bus.

I ricoverati a Treviso

Tra i ricoverati all’ospedale di Treviso ci sono quattro adulti e due fratellini tedeschi di 7 e 13 anni. Questi ultimi hanno entrambi riportato fratture del femore e traumi lombari, sono stati operati durante la notte e adesso sono giudicati fuori pericolo. Sono supportati dal servizio psicologico data la perdita di entrambi i genitori. Tra gli adulti trasportati c’è una donna spagnola con ustioni sul 60% del corpo, trasferita in seguito al centro specializzato di Padova. Gli altri sono ancora due spagnoli ed un ucraino, tutti con fratture costali e vertebrali; si trovano nel reparto di terapia intensiva, in prognosi riservata. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono in totale otto. Di questi, due versano in condizioni critiche.

Il bilancio di Zaia

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha detto che tra i feriti ci sono anche due bambini di 3-4 anni, un ragazzino di 12-13 anni e ci sono due fratellini. «Abbiamo utilizzato 5 ospedali; Treviso – spiega il presidente – ha svuotato il pronto soccorso per accogliere i feriti, mentre l’ospedale centrale di Mestre si p occupato in prima linea del soccorso. Dolo, Mirano e Padova hanno pazienti politraumatizzati». Tra le nazionalità coinvolte ci sono ucraini, spagnoli, croati e francesi. «Le salme sono all’obitorio di Mestre, e come sanità abbiamo organizzato un’accoglienza per i parenti, attivando anche un supporto psicologico. Affrontiamo anche la sfida della diversità linguistica, data la provenienza di molte nazioni coinvolte», ha detto a Rtl 102.5.

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