L’Iran: «Non siamo dietro l’attacco di Hamas. Israele ci dà la colpa per coprire il flop dell’intelligence»

Teheran si discolpa ma esorta i paesi musulmani ad

«Noi appoggiamo orgogliosamente e incrollabilmente la Palestina. Ma non siamo coinvolti nella risposta di Hamas, che è stata condotta solo dai palestinesi». La missione dell’Iran presso le Nazioni Unite ha respinto le accuse di essere dietro l’attacco a Israele. Accusando lo Stato ebraico di volerlo trascinare nella vicenda per coprire gli errori della sua intelligence. «L’azione della Resistenza palestinese è stata una difesa pienamente legittima contro i crimini e le usurpazione dell’illegittimo regime sionista», ha aggiunto Teheran nel comunicato. Intanto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha lanciato un appello ai paesi musulmani affinché agiscano per «difendere il popolo palestinese e la moschea di al-Aqsa».


La chiamata alle armi

«I paesi musulmani devono essere uniti nella loro difesa del popolo palestinese oppresso”, ha detto il ministro urante una telefonata con l’omologo afghano dell’autoproclamato governo dei talebani Amir Khan Muttaqi. Nella nota all’Onu invece Teheran ha messo in mezzo il Mossad: «L’operazione a sorpresa di Hamas è stato il più grande fallimento delle organizzazioni di sicurezza di Israele. E ora loro (gli israeliani) trovano molto difficile accettare che nella comunità d’intelligence si racconterebbe che sono stati sconfitti da un gruppo palestinese. Quindi stanno cercando di giustificare il loro fallimento, attribuendolo alla potenza dell’intelligence e alla capacità organizzativa dell’Iran».


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