Chi è Maha Hussaini, la giornalista a Gaza di cui Middle East Eye ha perso le tracce – Il video

Le sue ultime parole in video: «Salve mondo, questo potrebbe essere il mio ultimo video perché la batteria del mio telefono sta morendo»

Middle East Eye, testata indipendente, ha perso le tracce di Maha Hussaini, inviata nella striscia di Gaza. «Salve mondo, questo potrebbe essere il mio ultimo video perché la batteria del mio telefono sta morendo». In un video di un minuto e cinquanta secondi, Hussaini descrive la situazione della Striscia, dove la gente perde la connessione e viene di fatto «messa a tacere» mentre continua il bombardamento. Maha è una giornalista pluripremiata e attivista per i diritti umani con sede a Gaza. Ha iniziato la sua carriera giornalistica coprendo la campagna militare di Israele sulla Striscia nel luglio 2014. Nel 2020 ha vinto il premio Martin Adler per il suo lavoro di giornalista freelance. Middle East Eye non ha più sue notizie da diverse ore.


«Questo potrebbe essere il mio ultimo video»

«Salve mondo, sono Maha Hussaini, una giornalista della Striscia di Gaza, e vi parlo oggi mentre le bombe israeliane piovono sulla mia città. Questo potrebbe essere il mio ultimo video, perché la batteria del mio telefono si sta scaricando, mentre ci troviamo di fronte a un blackout quasi totale dopo che l’unica centrale elettrica di Gaza si è spenta. Israele ha tagliato tutte le forniture di carburante, elettricità, cibo e acqua nella Striscia di Gaza bloccata, lasciando più di due milioni di residenti senza scorte di cibo o elettricità, nell’oscurità totale e completamente tagliati fuori dal mondo», ha detto. «Anche noi giornalisti – ha aggiunto – stiamo affrontando sfide immense. Fare reportage sul campo, comunicare con i nostri colleghi e rimanere connessi a Internet. A Gaza tutto e tutti possono essere presi di mira. Ogni giorno di reportage potrebbe essere l’ultimo. Abbiamo già perso almeno nove colleghi giornalisti che stavano coprendo gli eventi sul campo o che si trovavano nelle loro case al momento dell’attacco. Decine di uffici dei media e di giornalisti sono stati presi di mira. Decine di punti di informazione nella Striscia di Gaza sono stati presi di mira. Inoltre, i servizi internet sono stati interrotti dopo che Israele ha preso di mira e bombardato le due principali società di telecomunicazioni della Striscia di Gaza. Così, mentre spazza via intere famiglie e abbatte interi edifici residenziali, Israele si assicura che le vittime non abbiano accesso a Internet e siano completamente scollegate dal mondo».


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