Il Comune: «L'Asl è stata informata della situazione, aspettiamo disposizioni»
Sembra non avere fine l’incubo della scuola elementare “Livia Gereschi” di Pisa, da giorni alle prese con la presenza indesiderata di ratti. Nei giorni scorsi alcune aule dell’istituto erano state chiuse proprio a causa dell’avvistamento di alcuni roditori. Dopo le polemiche di genitori e docenti, il comune è intervenuto effettuando una pulizia straordinaria che però pare non aver risolto il problema. Oggi, martedì 17 ottobre, è stato infatti avvistato un altro topo all’interno di un’aula chiusa ed è scattata l’evacuazione della scuola, con i bambini che sono stati fatti uscire prima di usufruire del servizio mensa. Ora sono i genitori degli studenti ad alzare la voce e chiedere al comune di risolvere la situazione una volta per tutte. «Da due settimane combattiamo con i ratti presenti nell’edificio, ma né l’Asl, né i Nas hanno ritenuto opportuno chiudere l’edificio per fare una sanificazione completa», protesta un gruppo di genitori in una lettera.
A questo punto la richiesta è ben precisa: chiudere la scuola «per alcuni giorni» così da consentire «una sanificazione totale» e poter rimandare i bambini a scuola «con tranquillità». E anche la dirigente scolastica Rossana Condello sembra essere dello stesso avviso: «Si tratta dell’avvistamento di un solo roditore nell’aula già chiusa, ma è evidente a questo punto che all’interno della scuola c’è un nido e che la pulizia straordinaria, che pure è stata effettuata anche ieri sera in mia presenza, non è sufficiente», ha spiegato la preside. Ora spetta alle autorità competenti disporre o meno la chiusura dell’istituto. La ditta incaricata dal comune per la derattizzazione, ha fatto sapere l’assessore alle Politiche educative Riccardo Buscemi, ha inviato la propria relazione all’Asl. Da cui ora il comune aspetta una risposta al più presto.
«Chi nun crerev a st’ammore e ce ven a guardà. Mille telefoni accesi registrano a storia e st’ammore cu te», recitava Tony Colombo a favore di telecamera sotto il balcone di Tina Rispoli. Una serenata d’amore per la sua sposa, prima ancora che la coppia del neomelodico diventasse famosa fuori dai confini di Napoli. Perché prima del matrimonio show il 28 marzo 2019 Tony Colombo e Tina Rispoli, oggi arrestati all’alba dal Ros e dai carabinieri di Napoli nell’ambito di un’indagine della Dda, erano semplicemente Tony e Tina. Gran parte dei fan ignoravano Tina Rispoli, il suo passato e gli interessi di Tony Colombo.
Ma chi sono Tina Rispoli e Tony Colombo
Tina Rispoli è stata la moglie di Gaetano Marino, boss dei cosiddetti scissionisti. Dichiarò guerra all’impero di Paolo Di Lauro, dando vita, nei primi anni Duemila, alla sanguinosa “Prima faida di Scampia”. Rimase vedova il 23 agosto del 2012 quando Gaetano venne ammazzato sul lungomare di Terracina. Sull’omicidio sono stati condannati all’ergastolo nel 2021 Arcangelo Abbinera e Giuseppe Montanera. Gaetano “Mckay” e Tina si erano conosciuti da giovanissimi, erano cresciuti nelle stesse zone; lei era figlia di Nicola Rispoli, conosciuto come “Boxer” (socio di Di Lauro). Lui invece perse la mano in circostanze poco chiare. Il motivo, che gli valse l’appellativo di Moncherino, sarebbe legato allo scoppio di un ordigno che stava piazzando lui stesso ma è una circostanza su cui Tina non ha mai confermato nulla. Sentita nel corso del processo per l’omicidio dell’ex marito, Rispoli dichiarò di non avere mai saputo di essere sposata con un camorrista, e di vivere grazie alla pensione di invalidità di Gaetano. Con lui ha avuto tre figli: Crescenzo, Mary, Nicola. Il più grande, Crescenzo, ha ricevuto una condanna a 4 anni per aver pestato e staccato a morsi l’orecchio al fidanzato della sua ex. Antonino Colombo, in arte Tony, è nato invece a Palermo l’11 maggio 1986. Dopo i primi soldi guadagnati in Sicilia è a Napoli che ha successo, dove il grande Mario Merola lo tiene a battesimo e lo lancia nel mondo della musica neomelodica. In poco tempo, Tony Colombo diventa uno dei cantanti più richiesti. Con l’ex moglie Luana La Rosa, la figlia del suo vecchio produttore discografico Tony ha avuto 3 figli. I bambini andavano spesso a trovare il padre negli ultimi anni, nella grande villa della neo coppia, circondata da mura e telecamere di sorveglianza, con vasca esterna e cigni in pietra sormontati dalla scritta “Colombolandia”.
Il matrimonio, le nozze, i trombettisti e quel convegno anti-camorra spostato per lasciare spazio agli sposi
Partiamo da quella che è una data da reset per la coppia: 28 marzo 2019. Una carrozza bianca trainata da quattro cavalli, giocolieri, trampoli, il corteo a Secondigliano, che intasa il traffico e il fatidico sì al Maschio Angioino. Il matrimonio è stato preceduto il 25 marzo da un addio al nubilato a sorpresa in piazza del Plebiscito, uno dei luoghi più belli d’Italia. Doveva essere un flash mob, invece è andato in scena un vero e proprio concerto. Queste le nozze sfarzose di Tony e Tina, su cui si innescavano già al tempo diverse polemiche. Il “matrimonio trash” andò in onda negli studi televisivi Mediaset, con tanto di commento di Barbara D’Urso. La coppia diventa famosa e approda nella tv nazionale. Ma non è solo un problema di buon gusto. Il rito civile al Maschio Angioino ha comportato lo spostamento in un’altra sede, al Comune di Napoli, dell’iniziativa dell’amministrazione comunale “100 Passi per il 21 marzo“, dedicata alle vittime innocenti di camorra. All’uscita degli sposi, paradosso dei paradossi, c’erano le trombe di cinque ispettori della polizia penitenziaria di Portici. Dopo che i loro volti sono usciti su tutti i giornali i militari hanno ricevuto la sospensione dal Dap.
Piazza Plebiscito e il concerto che inguaiò il fratello del sindaco
Capitolo a parte merita il flash mob del 25 marzo 2019, in piazza del Plebiscito Napoli, che si è trasformato in un concerto con palco, palloncini e vip. A cantare c’era Tony Colombo, a ricevere la sorpresa la futura moglie Tina. Il 15 marzo la segreteria del sindaco rilasciò «parere favorevole» all’evento. Le immagini della serata, girate con tanto di droni a sorvolare la piazza, sono diventate il video del nuovo brano del neomelodico Ti amo amore mio. L’evento creò un fascicolo in procura: tra gli indagati pure il fratello dell’allora sindaco Luigi De Magistris, Claudio, reo di aver indicato a Tony i funzionari a cui rivolgersi per ricevere luce verde sulle autorizzazioni. La vicenda. due anni e mezzo dopo. è stata archiviata. Perché sia il fratello minore del sindaco, sia la staffista della segreteria, sia la dipendente comunale dell’ufficio, che aveva mantenuto una corrispondenza con il management del neomelodico, e così i vigili urbani coinvolti, non sapevano che quel flash mob sarebbe diventato un mini-concerto.
Gli invitati e quel legame con i Di Lauro
Dopo le nozze faraoniche escono i primi pezzi di giornale. Della vicenda inizia a interessarsi anche Fanpage, che accende i riflettori sulla nuova coppia, scandagliando persone vicine al mondo non solo del neomelodico ma anche dei clan camorristici come quello dei Di Lauro, oggi protagonista dell’ondata di arresti (ben 27) che hanno portato il cantante e la consorte in carcere. Basti pensare alla lista degli invitati al pranzo di nozze, rivelata dalla testata. Oltre alla famiglia della sposa, con la sorella di Tina, Maria, vedova di camorra e i fratelli Enzo e Raffaele, condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso, spuntano anche un tavolo per la famiglia Di Lauro, il gruppo camorristico che per oltre 20 anni ha costruito un impero grazie alle piazze di spaccio di Scampia. Ed è proprio sui Di Lauro che ruota l’inchiesta emersa oggi, con indiziati a vario titolo di reati che vanno dall’associazione mafiosa all’associazione a delinquere aggravata dall’aver agevolato un clan mafioso e dal carattere della transnazionalità finalizzata al contrabbando dei tabacchi lavorati esteri. Parliamo dello stesso clan Di Lauro, un tempo arci nemici del defunto marito di Tina, Gaetano.
La domanda sulla camorra e quella ospitata che imbarazzò la Rai
In tv Tony e Tina hanno sempre cercato di portare la narrazione di persone estranee ai fatti. Come quando, nello studio di Non è l’Arena, incalzati da Nunzia De Girolamo che gli chiedeva un giudizio sulla camorra, il neomelodico dichiarava: «Sia io che mia moglie prendiamo le distanze». Tony è quello più televisivo della coppia, ma perse le staffe quando Massimo Giletti mandò sul maxi schermo l’albo genealogico della moglie. Non era la prima volta che Tina finiva inquadrata su una tv nazionale. Facciamo un passo indietro. Parliamo di Mary, figlia di Tina, anche lei cantante neomelodica, ora a riposo. Da maggiorenne la sua canzone Ciao papà, dedicata a Gaetano Marino e uscita pochi mesi dopo la sua uccisione, è stata un successo di ascolti. Nel 2010 Mary, dodicenne, partecipa a una trasmissione di capodanno Canzoni e Sfide, su Raidue, condotta da Lorena Bianchetti. A fine esibizione la bambina, accompagnata dalla conduttrice, scende dal palco per dare un bacio al papà. Il problema è che il papà era il boss Gaetano, in prima fila con la moglie Tina. Lo ha ricordato Saviano, che affidò il suo pensiero su Facebook: «Mi domando, perché questo omaggio? Perché il Politeama di Catanzaro ha tenuto Gaetano Marino come ospite d’onore in prima fila. Perché la RAI ha messo in scena questa celebrazione? Il mondo degli appalti che riguardano lo spettacolo è da sempre infiltrato».
Chi ha cantato per Tony e Tina
Sembravano scesi i riflettori sulle ombre di Tony e Tina, ma la procura stava lavorando su di loro. Ad agosto Gigi D’Alessio tornava a celebrare il collega sul palco a Palermo e poche ore prima dell’arresto Colombo cantava al matrimonio del tiktoker Mario Mario. Secondo quanto riporta Napoli Today diversi pentiti hanno ricostruito gli affari di Lady Colombo davanti ai pm, come gli affitti a Secondigliano, ereditati dal marito. E sarebbe per i debiti che Tony è incappato nella coppia. Il cantante, secondo le ricostruzioni, doveva in passato a Gaetano una somma sugli 80mila euro. Soldi che gli sarebbero serviti per finanziare un suo disco e il suo elevato tenore di vita. Poi arriva la fase due, con i Di Lauro. Sempre i pentiti ricordano agli investigatori come un supermercato del clan fosse in un locale per metà di proprietà di Tina Rispoli. E nomina il marchio d’abbigliamento Corleone, su cui poi è proseguita l’indagine del Ros e il contrabbando di sigarette. Ma quelle sono tutte altre canzoni. Un altro disco. Senza Tony e Tina a decidere, stavolta, le note.