Caldo torrido e niente pause per gli operai, la denuncia sui cantieri della Cop28 a Dubai: la prima su cambiamento climatico e salute

Secondo un rapporto dell’associazione Fair Square, gli operai sono stati costretti a proseguire nonostante ciò violi una legge degli UAE che impone di fermarsi durante le ore più calde della giornata

A Dubai nel corso di settembre le temperature hanno toccato i 42 gradi, ma ciò non ha impedito agli imprenditori edili che costruiscono le strutture che ospiteranno Cop28 – la 28esima conferenza delle Nazioni Unite – di costringere gli operai a lavorare senza sosta nonostante il caldo eccessivo. D’altronde, all’apertura della conferenza mancano appena 39 giorni e non è questo il momento di fermarsi. Anche se proseguire significa infrangere una legge degli Emirati Arabi Uniti che impedisce di lavorare nelle ore più calde della giornata durante i mesi estivi. Questo è quello che emerge da un rapporto di Fair Square, associazione investigativa che ha rilevato come, in almeno due occasione all’inizio di settembre, in tre diversi cantieri, agli operai non è stato consentito di fermarsi tra le 12.30 e le 15. «Pensavo che sarei morto ogni per secondo passato all’esterno, ma in qualche modo dobbiamo guadagnarci da vivere», ha dichiarato uno di loro. «La testa mi pulsa e mi sento svenire. Come tutti. Questo meteo non è adatto agli esseri umani», ha aggiunto l’operaio.


Per legge, negli Emirati è obbligatorio concedere agli operai edili una pausa di 150 minuti nelle ore più calde della giornata affinché non si verifichino colpi di calore e non si manifestino effetti sulla salute dovuti all’esposizione a temperature estreme nel lungo periodo. La violazione è particolarmente significativa perché avvenuta nei cantieri della prima Cop in cui verrà approfondito il legame tra cambiamenti climatici e salute. «La connessione tra salute e cambiamento climatico è evidente, ma non è stata un obiettivo specifico del processo COP, finora. Questo deve cambiare» dichiarava il presidente della COP28, Sultan Al Jaber, a settembre 2023, a pochi giorni di distanza dagli infrangimenti della legge. Contattati da Fair Square, gli organizzatori di Cop28 hanno affermato di non essere al corrente delle pratiche denunciate dall’associazione.


I rischi per la salute degli operai

È già noto che l’aumento delle temperature mondiali può portare a quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità descrive come «una cascata di malattie» e altri problemi. Tra questi ci sono i crampi da calore, per cui i muscoli si contraggono a causa della disidratazione e della perdita di sali minerali, ipertermia e colpo di calore, fino alla morte. E anche se i lavoratori non collassano immediatamente, l’esposizione cronica a questo livello di calore può creare stress cumulativo sul corpo umano e rischia di esacerbare l’impatto di malattie respiratorie e cardiovascolari, diabete e malattie renali. Varie ricerche scientifiche, specifica Fair Square, hanno collegato le alte temperature a un aumento del rischio di morte per i lavoratori migranti nei vicini Qatar e Kuwait.

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