«Abbiamo cercato di essere il ponte tra mondo arabo, mondo ebraico e mondo cristiano. La prima preoccupazione è quella di liberare gli ostaggi che sono tanti, ce ne sono due anche italo-israeliani. Poi c’è un gruppo di italiani a sud di Gaza: 19 persone tra cui 7-8 italiani mentre gli altri sono bambini e mogli di questi connazionali, che speriamo di poter far uscire quanto prima da Gaza. Anche la nostra ambasciata al Cairo è al lavoro per andare a prenderli nel momento in cui si decidesse». A parlare è il ministro degli Esteri Antonio Tajani a In mezz’ora su Rai 3. «C’è una situazione di grande tensione nel nord di Israele. Ci sono alcuni villaggi israeliani – ha aggiunto Tajani – che dovranno essere evacuati e in questi villaggi ci sono anche numerose famiglie italiane». Il titolare della Farnesina spiega che Tel Aviv moniotra la situazione, si tratta di cittadini che hanno anche passaporto israeliano.
«Lavoriamo tutti per evitare una escalation»
Nel nord di Israele «finora ci sono state scaramucce, non una vera guerra, con attacchi di Hezbollah e risposte di Israele. Ma la situazione è legata a un filo ed è importante che non si rompa, il Qatar sta lavorando e siamo in contatto continuo. Il governo italiano sta giocando un ruolo da protagonista perché siamo in contatto con tutti gli interlocutori per spiegare qual è la nostra posizione». Sulla crisi «lavoriamo tutti per evitare l’escalation e l’allargamento del conflitto al Libano e l’Iran», ha evidenziato il ministro.
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