Stop alle multe per aver lavorato troppo in pandemia. Il ringraziamento del medico multato: «Grato alle istituzioni»

Era stato Vito Procacci, l’ex direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, a scrivere al Quirinale. Stamane telefonata Mattarella-Calderone per sbloccare la situazione

«Sono felice e grato alle istituzioni, è una conferma della sensibilità delle istituzioni. Sono grato al Capo dello Stato che è un padre oltre che difensore della Costituzione», parla all’Ansa il primario del pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci, tra i tre primari multati dall’ispettorato del lavoro per gli eccessivi straordinari del personale durante l’emergenza Covid. Proprio Procacci ha accesso i riflettori sulla vicenda, scrivendo ieri una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi è intervenuto assieme alla ministra del Lavoro Marina Calderone con la sospensione delle multe da 37mila euro complessivi.


L’annuncio dello stop, la telefonata Mattarella-Calderone

Per ora le multe sono state congelate per i sanitari sanzionati per i troppi straordinari durante l’emergenza Covid. La ministra ha annunciato infatti che l’ispettorato del lavoro ha sospeso il procedimento sui sanitari baresi. Proprio questa mattina, 22 ottobre, la ministra ha avuto un colloquio con il Quirinale. I controlli dell’ispettorato del lavoro sarebbero partiti dopo le segnalazioni di un sindacato autonomo, che si sarebbe lamentato per i mancati riposi e per «il superamento degli orari massimo di lavoro del personale medico nel corso del 2021». Durante quel periodo, aveva ricordato Procacci nella sua lettera, il suo reparto assieme a tutti quelli di emergenza dell’ospedale barese avevano «salvato la vita a 8.600 pazienti, di cui 1.600 ventilati meccanicamente». Ora, secondo una nota della ministra Calderone, le multe sono state sospese. E nei prossimi giorni sono attesi altri approfondimenti «per valutare l’annullamento».


Procacci, il medico multato: «Ora accendiamo i riflettori sulle condizioni della medicina d’urgenza»

«Il mio ringraziamento – aggiunge Procacci – va anche alla ministra del Lavoro, Marina Calderone». «Ora – aggiunge – però occorre che le istituzioni accendano i riflettori sulla condizione di grande difficoltà nella quale versa la tutta la Medicina di emergenza-urgenza, non solo pugliese ma italiana. Siamo ridotti al lumicino, gli organici sono ridotti all’osso. Chiedo, quindi, alle stesse istituzioni di avviare una rivisitazione generale del sistema, noi scontiamo pesantemente il peso di carichi assistenziali insostenibili con organici ridotti allo stremo. E nonostante tutto spesso il nostro ruolo non è valorizzato e, a volte, offeso». Per Procacci «è necessaria un’azione istituzionale per valorizzare la figura del medico di emergenza-urgenza e degli infermieri che operano nei servizi di pronto soccorso, in modo tale da invogliare sempre più i giovani medici a scegliere questa branca che è la più bella delle medicine, oltre ad essere il più sacro baluardo del diritto alla salute. Le scuole di specializzazione ormai vanno deserte e il rischio serio è di lasciare l’emergenza-urgenza in mano ai gettonisti».

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