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Ucciso a fucilate Bambotto, il cervo mascotte di Pecol, frazione nel bellunese

22 Ottobre 2023 - 18:10 Redazione
Lo sdegno sui social. A compiere l'azione sarebbe stato un cacciatore della zona

In un post sui social Pecol, frazione di San Tommaso Agordino, in provincia di Belluno, piange Bambotto, un cervo di sette anni, cresciuto nell’amore della comunità locale. «Questo era Bambotto. Era nato 7 anni fa a Pecol – recita il post – e da subito la sua mamma Minerva lo aveva portato sullo zerbino di Giorgio, affidandolo a noi abitanti e fidandosi come aveva fatto lei per tutta la sua vita. Da allora è diventato il nostro amatissimo cervo. Ho scritto era perché Bombotto è morto. Ammazzato da un miserabile che crede di aver compiuto un’impresa e invece si è solo marchiato a vita come un poveraccio che ha sparato a un animale che ti mangiava dalle mani e si faceva coccolare fino ad addormentarsi tranquillo». A scrivere queste parole è Donatella Zemboli che, intervistata al Dolomiti, spiega quanto fosse consuetudine incontrarlo nella zona. «Lo potevi incrociare per strada mentre raggiungeva tutte le frazioni limitrofe e si fermava a mangiare ovunque da chi lo amava come noi. Spesso mi entrava in casa e poi era un impresa farlo uscire perché i suoi palchi erano immensi», racconta.

Chi ha ucciso Bambotto

L’animale è stato ucciso per cacciagione, spiegano nel post. Probabilmente da un cacciatore della zona e solo per l’uso delle sue corna. Bambotto era la mascotte della frazione. «Questo cervo ieri è stato ucciso da un cacciatore di 23 anni a norma di legge – ha scritto su Facebook il consigliere regionale del Pd Veneto Andra Zanoni, pubblicando diverse foto dell’animale tra i residenti – La legge attuale sulla caccia e il calendario venatorio della Regione del Veneto hanno consentito a questo ragazzino di uccidere un animale amico degli abitanti, dei turisti e di tutti i bambini. Invito chi ama gli animali e la natura a farsi parte attiva per la loro tutela, ad impegnarsi anche in politica, solo con un impegno di tutti un giorno potremmo arrivare ad ottenere leggi che considerino gli animali esseri da tutelare e difendere, patrimonio di tutta la collettività, e non oggetto di divertimento di persone senza empatia e rispetto per gli animali e la natura».

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