Elezioni in Argentina, sarà ballottaggio tra Massa e Milei

I sondaggi davano per favorito il liberista. Il colpo di coda del peronismo

Il ballottaggio deciderà le elezioni in Argentina. Il progressista Sergio Massa e il liberista Javier Milei si affronteranno il 19 novembre per la Casa Rosada. Con oltre dell’84% dei seggi scrutinati in Argentina Sergio Massa (JxP) risulta in testa al voto con il 36,1%, seguito dall’ultra-liberista Javier Milei (Lla) al 30,3%. La conservatrice Patricia Bullrich (Jxc) insegue a distanza col 23,7%. L’annuncio dei risultati ha scatenato festeggiamenti nella sede elettorale del ministro dell’Economia, il candidato della coalizione di governo peronista che ha dominato la politica argentina per decenni. Milei ha promesso di tagliare la spesa, rendere il dollaro la moneta di corso legale e abolire la banca centrale. Massa ha promesso un taglio delle tasse sul reddito per gran parte della popolazione. E ha denunciato i rischi di un taglio dei sussidi all’elettricità e ai trasporti.


Il colpo di coda del peronismo

I sondaggi davano per favorito Milei. Ma un colpo di coda dei peronisti, nonostante un’inflazione a tre cifre per la prima volta dal 1991, ha alla fine posto le condizioni per un ballottaggio in condizioni di parità. Gli argentini sono andati alle urne mentre il paese si trova nella peggiore crisi economica degli ultimi due decenni. «Il peronismo è l’unico spazio che offre la possibilità che i più poveri tra noi possano avere i beni di prima necessità a portata di mano», ha detto all’agenzia di stampa Reuters il muratore Carlos Gutierrez, 61 anni, mentre andava a votare domenica. Per vincere definitivamente domenica, un candidato deve superare il 45% dei voti, oppure del 40% e di 10 punti di vantaggio. Il risultato del ballottaggio innervosirà i mercati, vista la poca chiarezza ad oggi sul futuro del paese. L’Argentina, seconda economia del Sudamerica dopo il Brasile, è il principale esportatore di soia, mais e carne bovina, e ha enormi riserve di litio.


I programmi e le scadenze

Milei ha promesso di usare la motosega contro lo status quo economico e politico, attirando così il voto degli elettori arrabbiati per l’inflazione e la povertà che colpisce i due quinti della popolazione. Chi vincerà il ballottaggio dovrà fare i conti con un’economia al collasso: le riserve della banca centrale sono vuote, all’orizzonte si travede la recessione e il programma di aiuti da 44 miliardi di dollari del Fondo Monetario Internazionale è traballante.

Leggi anche: