Altro che Christine Lagarde: la sua omologa russa in tre mesi ha portato i tassi dal 7,5 al 15 per cento

Prendere oggi un mutuo ipotecario sulla casa in Russia ha costi proibitivi. Questo è il quarto rialzo consecutivo dal 21 luglio scorso

Nuova doccia gelata per i correntisti russi: venerdì 27 ottobre il consiglio di amministrazione della Banca di Russia guidato da Elvira Nabiullina ha deciso di aumentare i tassi di 200 punti base portandoli alla cifra record del 15%. Tre volte e più i tassi attuali decisi dalla Bce di Christine Lagarde nell’area dell’euro (4,5%) e quasi tre volte il tasso della Fed (5,5%). Prendere oggi un mutuo ipotecario sulla casa in Russia ha quindi costi improvvisamente proibitivi visto che si tratta del quarto rialzo dei tassi consecutivo dal 21 luglio scorso, quando quelli di riferimento erano esattamente la metà di quelli attuali (7,5%). Una crescita rapidissima e non certo indolore, che ha pure mandato in tilt i sistemi informatici del credito. Subito dopo l’ufficializzazione dell’ennesimo rialzo dei tassi i correntisti russi hanno preso d’assalto siti e app della propria banca di fiducia e verso la fine della mattinata di venerdì sono letteralmente saltati per alcune ore tutti i sistemi di Sberbank online, il primo istituto di credito (pubblico) della Russia. Secondo Downdetector è diventata irraggiungibile anche l’applicazione SberInvestments, causando allarme e proteste fra i correntisti.


Il maxi rialzo dei tassi è stato deciso dalla Nabiullina per gli stessi motivi della Bce: porre un freno alla crescita dell’inflazione che in questo momento è prevista entro fine anno al 7-7,5%. A spingere verso l’alto i prezzi l’aumento della domanda interna in un momento di restrizione dell’offerta di prodotti. La caduta di produttività delle imprese russe si accompagna a una restrizione delle merci importabili per via delle sanzioni internazionali ed è causata essenzialmente dalla sempre più crescente carenza di manodopera per la difficoltà di importare lavoratori stranieri e per la rigidità del mercato del lavoro interno non propenso alla mobilità né geografica né intersettoriale. Per trattenere o attrarre personale in queste condizioni le imprese hanno scelto di aumentare anche sensibilmente i salari, e anche questo si è riflesso sulla crescita dei prezzi al consumo.


C’è però un altro pressing ai risparmiatori che spiega quell’aumento così repentino dei tassi, e lo ha ammesso la stessa Nabiullina il 27 ottobre in conferenza stampa. «La crescita dei tassi di interesse – ha spiegato la Governatrice russa – consente di compensare le perdite causate dall’elevata inflazione». «Di conseguenza – ha aggiunto – la domanda di depositi da parte delle famiglie è aumentata. Le persone non stanno solo trasferendo i propri fondi dai conti correnti ai depositi vincolati, ma stanno anche restituendo alle banche i contanti precedentemente ritirati». Con le incertezze della guerra infatti molti risparmiatori russi avevano ritirato contanti dalla propria banca. Ora i rendimenti offerti li fanno tornare lì, evitando il temuto terremoto bancario che era alle porte.

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