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Zaniolo davanti ai pm conferma la sua difesa: «Ho scommesso su siti illegali ma mai sul calcio»

27 Ottobre 2023 - 19:57 Massimo Ferraro
Il colloquio del calciatore dell'Aston Villa alla Procura di Torino è durato due ore e mezza: il verbale è stato secretato

Due ore e mezza di interrogatorio, poi via su un van nero attraverso un’uscita secondaria. Nicolò Zaniolo si è fermato a lungo in Procura a Torino, insieme ai suoi avvocati Antonio Conte e Gianluca Tognozzi, per chiarire la sua posizione nella vicenda sulle scommesse illegali che vede indagati anche lo juventino Nicolò Fagioli  e l’ex Milan Sandro Tonali. Nel colloquio davanti alla pubblico ministero Manuela Pedrotta e agli investigatori della squadra mobile, guidati dal dirigente Luigi Mitola, il centrocampista dell’Aston Villa è stato interrogato principalmente sul contenuto del tablet e dello smartphone che gli sono stati sequestrati a Coverciano, durante il ritiro della Nazionale. Zaniolo ha quindi ribadito la sua linea difensiva. Ha ammesso di aver giocato su siti di scommesse illegali, ma non avrebbe mai puntato sul calcio. «Ha riconosciuto di avere giocato saltuariamente su piattaforme illegali a poker e black jack e ha chiarito di non essere mai stato soggetto a minacce o intimidazioni», hanno spiegato i suoi legali, «ha risposto a tutte le domande e non si è sottratto ad alcuna contestazione formulata dal pm chiarendo definitivamente la sua posizione». Nel colloquio, non sarebbe «emerso nessun indizio a suo carico circa ipotesi di scommesse su partite di calcio», pertanto, hanno aggiunto gli avvocati dell’ex Roma, «siamo fiduciosi di chiudere presto la vicenda giudiziaria del nostro assistito». I pm gli contestano il reato di esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa, e al termine dell’interrogatorio hanno secretato il verbale. Diversa la posizione degli altri due, indagati anche dalla Procura federale Figc, con la quale hanno trovato due separati accordi di patteggiamento. Fagioli ha ammesso di soffrire di ludopatia e di aver puntato su partite di calcio ma non della sua squadra, ottenendo 7 mesi di squalifica dal campo e 5 di pene alternative, mentre Tonali ha ammesso di aver giocato anche su Brescia e Milan, ricevendo 10 mesi di squalifica e 8 di ulteriori prescrizioni.

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