Alta tensione in Cisgiordania, 5 palestinesi morti in scontri con l’esercito israeliano. La condanna Usa: «Ora basta, Netanyahu fermi le violenze»

Dal giorno dell’attacco di Hamas nel Sud di Israele si sono moltiplicati gli agguati di coloni ai danni dei palestinesi della zona. E ora si teme un nuovo fronte oltre a quello di Gaza

Si fa sempre più esplosiva la situazione in Cisgiordania tra coloni, esercito israeliano e i circa 3 milioni di palestinesi, sull’onda della strage di Hamas del 7 ottobre e della guerra ora in corso a Gaza. Sarebbero 5 i palestinesi rimasti uccisi nella sola giornata di oggi – domenica, 29 ottobre – a seguito di scontri con l’esercito. Gli episodi più gravi si sono verificati nel campo profughi di Askar (Nablus) e a Tubas, mentre in quello di Deheishe (Betlemme) un giovane è stato colpito da un proiettile sparato dalle truppe israeliane mentre si trovava sul tetto della propria abitazione. Dal giorno dell’assalto di Hamas nel Sud di Israele si sono moltiplicati gli agguati dei coloni ai danni di palestinesi, spesso lavoratori o agricoltori. Secondo l’organizzazione israeliana per i diritti Yesh Din si sono verificati centinaia di episodi di violenza e abusi da parte degli abitanti degli insediamenti contro i palestinesi in oltre 60 città e comunità della West Bank. E oggi ad ammonire le autorità israeliane sul tema è stata (di nuovo) la Casa Bianca. Per Jake Sullivan, consigliere alla Sicurezza nazionale Usa, «è totalmente inaccettabile l’aumento della violenza tra coloni israeliani», ed è il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ad avere «la responsabilità di tenere a freno i coloni». «Questa è una sfida, ci aspettiamo che il governo faccia passi in avanti; ci aspettiamo – ha concluso Sullivan – che i coloni estremisti impegnati in questo tipo di violenza rispondano alle loro responsabilità». Nei giorni scorsi era stato lo stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden a dirsi pubblicamente «preoccupato» per gli attacchi dei coloni israeliani contro la popolazione palestinese. Durante una conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il primo ministro australiano, Anthony Albanese, Biden aveva detto che i palestinesi «hanno il diritto di essere lì: questi attacchi devono cessare subito». 


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