La Corte penale internazionale indaga su possibili crimini di guerra commessi sia da Hamas che da Israele: «Non tolleriamo abomini»

L’annuncio del procuratore della Cpi Karim Khan, che nel fine settimana si è recato al valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia

La Corte penale internazionale sta svolgendo delle indagini in relazione ai presunti crimini di guerra commessi in Israele, Gaza e Cisgiordania. Lo ha reso noto il procuratore della Cpi, Karim Khan, che questo fine settimana ha visitato il valico di Rafah, tra l’Egitto e la Striscia. «In questo momento delicatissimo le istituzioni internazionali costruite sulle macerie della Seconda guerra mondiale devono assicurare che non si ripetano mai più abomini», ha ammonito Khan in un video. Ecco perché le indagini serrate lanciate dalla Cpi riguarderanno tanto i crimini di guerra commessi da Hamas il 7 ottobre scorso, quando è stata dato l’assalto al Sud di Israele, quanto le azioni di riposta lanciare da allora dallo Stato ebraico. Per Khan è inoltre una fase nella quale dovremmo essere «umani»: «ebrei, musulmani, cristiani devono pensare ai bambini, ai civili», sottolinea. «Dobbiamo assicurarci che la legge sia in grado di alleviare le sofferenze di chi vive nel terrore e ha il diritto di essere protetto dalle istituzioni costruite dopo la Grande guerra». E sugli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza, il procuratore della Cpi ha ribadito la necessità di eliminare qualsiasi tipo di impedimento all’invio degli stessi: «Devono raggiungere bambini, donne e uomini, che sono innocenti e tutelati dal diritto internazionale», conclude Khan.


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