Adobe vende immagini di Gaza create dall’intelligenza artificiale, e qualcuno le ha usate senza dirlo

In molte occasioni sono state usate in articoli sulla guerra tra Hamas e Israele senza indicare che non sono fotografie

Numerosi siti internet hanno usato immagini generate dall’intelligenza artificiale acquistate da Adobe per gli articoli sulla guerra tra Hamas e Israele come se si trattasse di vere fotografie. Le immagini vengono vendute tra le migliaia disponibili negli archivi della software house, dove sono chiaramente etichettate in modo che non possano essere confuse con quelle scattate da veri fotografi. Tuttavia, in molti casi questa informazione non è stata riportata dai siti che le hanno utilizzate, sostanzialmente spacciandole per foto reali. Per alcune delle immagini è sufficiente un primo sguardo per rendersi conto dell’intervento dell’AI. Altre, invece, sono difficilmente distinguibili da delle fotografie. Sebbene la causa sia diversa, l’effetto rischia di essere simile a quello ottenuto dalle molte immagini generate da AI diffuse per inquinare il panorama mediatico della guerra tra Hamas e Israele.


L’esplosione che non è avvenuta

Tra queste ci sono quella del bambino palestinese con sei dita, del padre che trascina i figli fuori dalle macerie e del bambino carbonizzato, che molti utenti sostengono sia finta, generata a partire dalla foto di un cane. Tra quelle tratte da Adobe, invece, si è diffusa particolarmente la “foto” che mostra i palazzi di Gaza sovrastati da una densa nube nera. Non appare più nell’archivio di Adobe, ma ciò non le ha impedito di diffondersi e di essere usata in numerosi articoli, in varie occasioni senza un disclaimer che ne spiegasse l’origine. Il fatto che siano presenti in archivio non indica che queste siano state prodotte da Adobe, che infatti ingrandisce il proprio archivio consentendo a fotografi e appassionati di caricare le proprie nel sistema. Questi ottengono come guadagno parte del prezzo di vendita. Dallo scorso anno, Adobe consente di caricare anche immagini generate dall’intelligenza artificiale, con l’obbligo di indicarne chiaramente l’origine.


OPEN / Screenshot della ricerca immagini inversa di una delle “foto” create dall’AI e venduta su Adobe

I segni dell’intelligenza artificiale

Altre immagini presenti su Adobe mostrano scene di devastazione che sembrano effettivamente tratte dal campo di battaglia, ma non sono reali. In altre “foto” si vedono bambini soli, senza genitori, a volte con un peluche. Numerose anche le immagini di esplosioni e di proteste, che però non si sono tenute nella realtà. Soprattutto in questi due casi sono evidenti i segni dell’intelligenza artificiale. Le braccia delle persone, ad esempio, hanno una texture all’apparenza estremamente liscia. Le dita, poi, variano di numero e le mani hanno spesso una forma innaturale. Il fumo delle esplosioni è talvolta tanto denso da apparire innaturale, quasi solido. In alcuni casi vengono mostrati scenari tanto drastici da essere difficilmente credibili.

OPEN / Screenshot di una delle immagini create dall’AI e venduta su Adobe

Leggi anche: