Si suicidò in carcere a 25 anni, indagata la psichiatra per omicidio colposo: «Ha sottovalutato la situazione»

Poche ore prima che Alessandro Gaffoglio si tolse la vita, la professionista diede indicazione di collocarlo in regime di «sorveglianza lieve»

È indagata per omicidio colposo la psichiatra del carcere Lorusso e Cotugno di Torino. L’accusa dei pm, scrive il Corriere, è di aver sottovalutato lo stato di salute mentale di Alessandro Gaffoglio, il 25enne morto suicida nell’agosto del 2022. Il giovane era stato arrestato per aver rapinato due supermercati del quartiere San Salvario, sempre nel capoluogo piemontese. Si trattava della prima volta che era finito nei guai con la legge. Meno di due settimane dopo il suo ingresso nel penitenziario, Gaffoglio si è tolto la vita, soffocandosi con un sacchetto di plastica. Poche ore prima del suicidio, la psichiatra del carcere aveva valutato il suo stato di salute mentale, dando indicazione che venisse collocato in regime di «sorveglianza lieve» e non «media». Una diagnosi errata, secondo la procura, di cui ora la donna dovrà rispondere. Pare infatti che Gaffoglio avesse provato a togliersi la vita già la settimana precedente, quando era stato trasferito nel reparto psichiatrico dell’istituto penitenziario e sottoposto a una visita. Alla psichiatra, indagata ora per omicidio colposo, i pm rimproverano anche di non aver prescritto antidepressivi al 25enne.


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