Giulia Cecchettin e Filippo Turetta: i due ex fidanzati scomparsi e il mistero della Fiat Punto al confine tra Veneto e Fvg

I dispositivi dei comuni hanno registrato il passaggio del veicolo in provincia di Pordenone. Poi l’auto è stata vista in direzione Cortina

L’automobile su cui si trovavano Giulia Cecchettin e Filippo Turetta è stata segnalata al confine tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Gli occhi elettronici dei dispositivi dei comuni hanno registrato il passaggio del veicolo al confine con la provincia di Pordenone. I carabinieri hanno intensificato le ricerche in zona. I due sono stati segnalati per l’ultima volta sabato 11 novembre ai tavolini di un McDonald’s di Marghera nel Veneziano verso le 18. Più tardi, intorno alle 23 e 15, la Fiat Grande Punto nera di Turetta – targata FA 015 YE – si era fermata a Vigonovo, dove abita la 22enne. Un vicino di casa è uscito a fumare e ha sentito che i due erano nel pieno di una lite, come ha raccontato Andrea Camerotto, zio di Giulia. «Lasciami», ha gridato lei secondo la testimonianza. Lui le ha afferrato un braccio e l’ha trascinata nell’auto.


Trattenuta in auto

«Ha sentito le grida di Giulia che è stata trattenuta in macchina da Filippo, che poi si è dileguato verso la strada che porta al cimitero e che può portare verso via Vigonovese, verso Padova, o verso il centro della cittadina». Lei aveva lasciato Turetta, 22 anni, alla fine di agosto. I due si erano conosciuti sui banchi dell’università: frequentavano entrambi ingegneria biomedica a Padova. La macchina è passata prima nel Trevigiano, poi è stata registrata nel Pordenonese e poi ancora il provincia di Treviso. Le ricerche arrivano fino a Trento e Belluno. Ma nella zona industriale di Fossò, nel Veneziano, uno dei luoghi degli avvistamenti, sono state trovate nove chiazze di sangue. Il Nucleo Investigativo e la Scientifica hanno fatto i rilievi in via V. Strada con cani molecolari e droni. Non si sa se il sangue sia in qualche modo collegato ai ragazzi.


Le indagini

Le indagini sono affidate al generale Nicola Conforti, comandante a Venezia, e al tenente colonnello Giuseppe Battaglia del reparto operativo dei carabinieri. Secondo le prime ricostruzioni Filippo Turetta era scosso per la rottura della relazione con Giulia Cecchettin. Tanto da aver smesso di mangiare negli ultimi giorni. La ragazza aveva chiuso perché voleva concentrarsi sugli studi. Aveva passato un anno terribile per la perdita della madre a causa di un tumore. Giovedì 16 novembre avrebbe dovuto discutere la tesi e laurearsi. Poi avrebbe voluto iscriversi a una scuola di disegno di Reggio Emilia. Per diventare autrice di fumetti. La relazione tra i due è durata un anno. Si erano lasciati, poi erano tornati insieme, si erano lasciati di nuovo. Secondo i familiari Filippo era geloso.

L’ultima cella

L’ultima cella del telefonino di Giulia è stata agganciata al comune di Fossò. A breve distanza da casa. La Stampa fa sapere oggi che i tempi e i luoghi sarebbero compatibili con quelli del litigio delle 23 e 15. «Lei lo aiutava con gli esami», racconta al quotidiano la nonna Carla Gatto. A lui mancavano tre esami per completare il percorso di studi. La Grande Punto di Turetta è stata registrata lungo la statale Alemagna in direzione Cortina. Il padre Gino Cecchettin dice che sua figlia «stava riguardando la tesi di laurea, la discussione è in programma giovedì prossimo. Un giorno importante, un traguardo importante. Era felice, aveva organizzato la festa con i parenti e con gli amici, era tutto pronto».

Chi è Filippo Turetta

Filippo Turetta abita a Torreglia con i genitori e il fratello minore. Fino a poco tempo fa vivevano in una casa a Torreglia Alta lungo la strada provinciale che porta a Castelnuovo. Il padre Nicola gestisce il locale “La cicogna”. Ha frequentato il liceo scientifico Alberti ad Abano Terme. Poi si è iscritto al Bo, dove studia ingegneria biomedica. La famiglia collabora attivamente alle ricerche. I due si conoscevano dalle scuole superiori. Filippo era in buoni rapporti con Giulia nonostante la rottura della relazione, tanto che lei ha accettato l’invito di prendere un panino al McDonald’s della Nave di Vero a Marghera. Da poco tempo si era rivolto per un sostegno allo psicologo del servizio di supporto della sua università, dove è indietro di qualche esame.

Giulia e la sorella Elena

Giulia Cecchettin ha una sorella maggiore che si chiama Elena. Al Gazzettino Elena ha detto che non conosce bene Filippo, che anche se si presentava qualche volta a casa loro era molto timido. «So che Giulia mi aveva detto che è possessivo e geloso, mi ha mostrato dei messaggi che lasciano poco spazio all’interpretazione. Le avevo consigliato di interrompere la relazione perché non portava niente di buono. Lei però era titubante a lasciarlo e continuava a uscire con lui, le faceva pena. Tra le due ragazze ci sono due anni di differenza: «Siamo molto unite ma abbiamo due caratteri diversi. Lei più programmata, io più dark e lei più colorata».

Il messaggio su Whatsapp

L’ultimo messaggio Whatsapp inviato dalla 22enne è delle 22.44 di sabato alla sorella: uno scambio di battute su capi di abbigliamento. I genitori di Filippo, che hanno presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri della stazione di Teolo, in provincia di Padova, avrebbero descritto il figlio come “preoccupato” per la rottura decisa da Giulia. I vigili del fuoco hanno sorvolato le province di Treviso e Pordenone per avvistare l’auto. Finora senza esito.

La ripresa delle ricerche

Stamattina, 14 novembre, sono riprese le ricerche di Giulia Cecchettin. Anche in Friuli Venezia Giulia dopo le segnalazioni delle telecamere. Nella provincia di Pordenone i rilevatori elettronici delle targhe hanno registrato il passaggio della Fiat Grande Punto di Turetta. L’area di indagine è quella tra Caneva e Polcenigo, sulla pedemontana. Lì vicino c’è la foresta del Cansiglio. L’ipotesi degli investigatori è che Turetta possa essersi mosso in quella direzione, visto che è un appassionato di montagna.

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