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Bocciato il «piano Ruanda» sulla deportazione dei migranti illegali, la stangata per Sunak dalla Corte suprema: «Perché è illegale»

15 Novembre 2023 - 12:57 Redazione
La sentenza frena il piano lanciato da Boris Johnson

La Corte Suprema britannica ha bocciato il piano del governo di deportare in Ruanda gli immigrati illegali. Si tratta di un duro colpo per Rishi Sunak, arrivato il giorno dopo che l’ex ministra degli Interni, Suella Braverman, licenziata lunedì per un suo duro attacco ai vertici di Scotland Yard, lo ha accusato di «portare avanti una politica fallimentare sull’immigrazione». Era stato lo stesso esecutivo a rivolgersi all’Alta Corte, dopo che il contestassimo piano Ruanda era stato dichiarato illegale da un tribunale d’Appello a Londra secondo cui il Paese africano non può essere considerato «sicuro». Per i cinque giudici le autorità di Kigali potrebbero infatti rimandare i migranti nel loro Paese d’origine da cui erano fuggiti. Per questo motivo, il piano del governo britannico «viola le leggi sui diritti umani lasciando potenzialmente le persone inviate in Ruanda esposte a rischi». 

Il piano lanciato da Johnson

Il progetto era stato introdotto durante l’esecutivo di Boris Johnson e concordato con il governo di Kigali, che avrebbe ricevuto un finanziamento. Aveva ricevuto il via libera preventivo di un giudice dell’Alta Corte, a dispetto dei ricorsi presentati anche dalle organizzazioni di difesa dei diritti umani, oltre che delle critiche rivolte al progetto da più parti, Onu inclusa. Il primo trasferimento, previsto inizialmente per 43 persone ridotte poi a sette, era stato bloccato da una decisione della dei giudici d’appello fino alla decisione finale della Corte, arrivata oggi. Duro colpo d’arresto, dunque, per Sunak che aveva fatto del «fermare i barconi» una delle sue cinque priorità elettorali. 

La reazione del premier britannico

«Faremo tutto il necessario per fermare gli sbarchi di migranti sulle coste inglesi nonostante il verdetto della Corte Suprema», ha dichiarato il primo ministro. «Questo non era il risultato che volevamo ma abbiamo passato gli ultimi mesi a pianificare ogni eventualità e rimaniamo completamente impegnati a fermare gli sbarchi». Secondo Sunak inoltre è stata confermata la legittimità dell’invio dei migranti verso un Paese terzo sicuro su cui si basa il piano del governo Tory, sebbene il Ruanda per la giustizia del Regno Unito non rispetta le prerogative di sicurezza richieste.

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