Torino, prof di religione accusato di molestie e violenza sessuale su 9 allieve. Lui nega: «Frasi travisate»

Gli episodi denunciati dalle studentesse alla preside, che si è rivolta in procura, sono occorsi tra il 2018 e il 2021

Frasi inopportune, apprezzamenti indesiderati, carezze e mani sulle cosce, sulle ginocchia, lungo la schiena. Un professore di religione del liceo statale Regina Margherita di Torino era a processo ieri, martedì 14 novembre, per rispondere delle accuse di molestie e violenza sessuale per episodi avvenuti tra il 2018 e il 2021. Parole e gesti molesti che una dozzina di studentesse hanno segnalato ai genitori, finché il consiglio di classe non ha chiesto l’intervento della preside, che si è rivolta alla procura. Sono sei le ragazze che sono state individuate come parti offese delle molestie, quattro quelle che avrebbero subito anche un contatto fisico indesiderato. E per le quali il pm ieri ha chiesto al Tribunale di riformulare l’accusa, riqualificando il reato di violenza sessuale in molestie. Il giudice ha però respinto la richiesta e si è riservato la possibilità di decidere alla fine della fase istruttoria.


«Piccola pornostar»

Sono diverse le «frasi inopportune e i comportamenti inadeguati» che hanno denunciato le studentesse e che hanno portato alla sospensione al 55enne professore di religione nel 2022. In un caso, il docente avrebbe allungato una mano sui fianchi di una studentessa, mettendole la testa sulla spalla sussurrando «Uh, ma che brava» e rivolgendosi a lei come «piccola pornostar». Le molestie sarebbero avvenute anche in una lezione di didattica a distanza. A un’allieva, alla quale aveva già chiesto un bacio «per potersi vantare che la più bella della scuola» lo aveva baciato, durante la dad avrebbe anche detto di allargare l’immagine della webcam, «non solo le labbra, altrimenti non avrebbe più resistito e ci sarebbe stato il rischio di finire sui giornali». Di persona, le avrebbe toccato in più occasioni e con insistenza capelli e collo. E ancora. Si sarebbe rivolta a un’alunna apostrofandola «tu, con il decolletè molto bello», mentre a un’altra, che aveva scelto l’ora alternativa, avrebbe consigliato di fare religione: «Sei una bella ragazza», le avrebbe detto «sfiorandole il seno, accarezzandole la guancia, prendendole tra le dita il naso, tirandola verso di sè e dicendole che era vestita bene». Il professore però nega ogni intenzione di tipo sessuale e definisce il suo atteggiamento «amichevole» nei confronti degli studenti, negando ogni accusa. A quasi tutte le alunne che sarebbero state toccate ha corrisposto un risarcimento. Nelle prossime udienze verranno ascoltate in tribunale insieme ad altri compagni di scuola.


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