L’intelligenza artificiale svelerà il rischio di tumore al pancreas: «Diagnosi fino a tre anni prima»

Attualmente è la malattia oncologica con minore percentuale di sopravvivenza a uno o a cinque anni

Il tumore al pancreas è una malattia oncologica con la minore percentuale di sopravvivenza a un anno e a cinque anni dalla diagnosi. In Italia nel 2022 sono stati contati 14.500 casi. A rischio è la fascia d’età tra i 50 e gli 80 anni. I fumatori hanno un rischio doppio. Ma questo aumenta anche in base ad alcuni fattori genetici. Altri fattori sono l’abuso di alcool e caffè e una vita sedentaria. Søren Brunak, professore di Biologia dei sistemi patologici e direttore della ricerca presso la Fondazione Novo Nordisk dell’Università di Copenaghen, insieme alla Harvard Medical School di Boston ha messo a punto un sistema di intelligenza artificiale in grado di identificare le persone a rischio fio a tre anni prima della diagnosi.


L’algoritmo

Brunak spiega oggi in un’intervista al Quotidiano Nazionale che il suo «è uno studio che sta andando avanti da molti anni. È iniziato chiedendo ai pazienti se ci fossero casi, nelle rispettive famiglie, relativi a questo tumore, naturalmente cercando una correlazione di tipo genetico. Fondamentale in questa analisi è stata la possibilità di avere dati nazionali, quindi un sistema sanitario non frammentato, e l’intelligenza artificiale con i supercomputer per l’elaborazione di questi dati». Per la ricerca il team ha analizzato le cartelle cliniche di sei milioni di persone in Danimarca e tre negli Stati Uniti. «L’intelligenza artificiale viene applicata al calcolo dei diversi fattori di rischio. Mette insieme moltissimi parametri che vanno dal diabete al peso al fumo allo stile di vita, ma anche le alterazioni dei geni Brca, Cdkn2a per riuscire a identificare quelli che sono gli individui ad alto rischio e accelerare il rilevamento del tumore».


Il calcolo dei fattori di rischio

Per il professore sarà possibile in futuro avere uno screening di massa per individuare il tumore al pancreas: «Non è un metodo costoso, ma occorrono molti dati relativi alla storia familiare del paziente. E qui diventa fondamentale il ruolo del medico di famiglia perché è questa la prima figura alla quale si rivolge una persona che ha un sospetto o un malessere. Stiamo lavorando per arrivare a un collegamento fra tutti questi dati compresi, ad esempio, quelli radiologici. Dati che devono essere messi insieme per potere essere elaborati dall’algoritmo».

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