Ma cosa è questa storia della lettera di Bin Laden su Tik Tok?

La piattaforma ha bloccato l’hashtag #lettertoamerica. Ecco la genesi di un caos diventato virale

«I contenuti promossi da questa lettera violano chiaramente le nostre regole, che vietano il supporto a ogni forma di terrorismo. Stiamo rimuovendo proattivamente e con decisione questi contenuti e indagando su come siano arrivati sulla nostra piattaforma. Il numero di video su TikTok è esiguo e le notizie riguardo al fatto che si tratti di una tendenza sulla piattaforma sono inesatte. Questo non riguarda unicamente TikTok, è apparsa su diverse piattaforme e media». Forse è una delle rarissime volte in cui Tik Tok parla dei contenuti diffusi sulla sua piattaforma. E prende le distanze.


Cosa è successo

Dopo oltre 20 anni è diventata virale la «lettera all’America» di Osama bin Laden. Alcuni utenti hanno ripreso le parole del capo di Al Qaeda, pubblicate nel primo anniversario dell’11 settembre 2001. Nella lettera, chiaro esempio di hate speech, si accusa tra l’altro gli ebrei di controllare i media americani. Un rimando all’antisemitismo dilagante, dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre e la reazione di Israele sulla Striscia di Gaza. Ma attenzione la viralità non è partita da TikTok. E nemmeno menzionava in gran massa l’aspetto antisemita delle parole di Bin Laden. Il Washington Post ha costruito la genesi della cosa, spiegando che tra martedì 14 e mercoledì 15 novembre i video sulla lettera erano 274, un po’ pochini per la piattaforma cinese. La viralità del fenomeno è arrivata grazie a un post su X del giornalista americano Yashar Ali. Ali riprende in cinque minuti tutti i vari video sui social, senza però incolpare i giovani ma parlando della trasversalità degli utenti. Ed è successo quello che sostanzialmente ha ben descritto Facta in un articolo: l’Effetto Streisand. Ovvero il boost del fenomeno, che è arrivato dopo che il Guardian ha deciso di rimuovere dal suo sito il testo integrale della lettera, pubblicata anni addietro. La ricerca con «#lettertoamerica», dalla app, in Italia, risulta disabilitata, digitando «Osama» (o omettendo l’hashtag) si trovano ancora qualche video. Mercoledì c’è stato un incontro tra la dirigenza di TikTok e alcuni influencer. Una videocall di un’ora e mezza a cui hanno partecipato anche attori Sacha Baron Cohen, Debra Messing e Amy Schumer. Tema del tavolo la deriva di contenuti antisemiti in rete.


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