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Eredità Berlusconi, pronti i lasciti per Paolo, Dell’Utri e Marta Fascina: «Lei ha già incassato la prima rata»

20 Novembre 2023 - 08:08 Redazione
marta fascina marcello dell'utri paolo berlusconi
marta fascina marcello dell'utri paolo berlusconi
Ancora non è stato deciso il destino di villa Gernetto

In settimana i fratelli Berlusconi hanno preparato la provvista necessaria per i lasciti a Marta Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Il Corriere della Sera scrive che la provvista è stata sottratta dal patrimonio ereditario. Mentre ancora non è stato deciso il destino di villa Gernetto, che ha un valore di 44,8 milioni di euro. Il gruppo Fininvest l’aveva rilevata da Morgan Stanley, che a sua volta l’aveva comprata da UniCredit. Doveva diventare la sede dell’università delle libertà ma nella dimora si tenevano solo eventi legati a Publitalia e a Monza. E intanto, fa sapere l’agenzia di stampa AdnKronos, sarebbe stata trasferita a Fascina una prima parte dei 100 milioni di lascito testamentario. Al versamento, scrive Adn, hanno provveduto tutti i figli di Silvio Berlusconi.

La provvista

Anche Luigi, che non era menzionato nel testamento olografico del Cavaliere. Le stesse fonti dell’agenzia di stampa fanno sapere che il lascito dovrebbe completarsi in tre o quattro tranche. La famiglia ha scelto di pagare insieme per contribuire all’armonia interna. Resta invece il nodo di Arcore. Dal punto di vista giuridico la legge Cirinnà sulle unioni civili consente a Fascina di rimanere a Villa San Martino almeno fino al 2026. E questo in base all’articolo 1, comma 42 della legge 76 del 2016. Il convivente di fatto superstite ha diritto di continuare a vivere nella casa di comune residenza (di proprietà del defunto), per due anni o per un periodo pari alla convivenza se superiore a due anni e comunque non oltre i cinque anni. La convivenza di Fascina durava da circa 3 anni. La famiglia Berlusconi non ha fatto trapelare di volersi opporre. Marina e Piersilvio invece avranno insieme il controllo di Fininvest con il 52% delle azioni.

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