Il “testamento colombiano” di Berlusconi, indagato l’imprenditore Di Nunzio: l’accusa di falso

Dopo una segnalazione delle autorità colombiane, la procura di Milano avrebbe aperto un fascicolo di indagine sull’imprenditore piemontese, che rivendica di essere tra gli eredi del fondatore di Forza Italia

Sostiene di essere tra gli eredi di Silvio Berlusconi per un testamento non olografo sottoscritto 2 anni fa. Ora però sarà indagato dalla procura di Milano per falsità in testamento, dopo che le autorità diplomatiche colombiane hanno effettuato una segnalazione. Marco Di Nunzio, imprenditore piemontese di 55 anni, dovrà difendersi dall’accusa avanzata dalla pm Roberta Amedeo e dal procuratore Marcello Viola, titolari del suo fascicolo aperto lo scorso luglio. Di Nunzio ha sempre sostenuto di essere il primo legatario di Berlusconi, morto il 12 giugno, e di poter quindi accampare pretese sul suo patrimonio. In particolare, il 2% della holding Fininvest Finanziaria di Investimento Spa e la proprietà di tutte le imbarcazioni, navi e natanti del defunto fondatore di Forza Italia. L’imprenditore aveva deciso di sostenere la sua causa depositando l’atto il 3 ottobre presso uno studio notarile di Napoli. Procedura necessaria affinché fosse considerato efficace secondo il nostro ordinamento, sempre che la forma testamentaria venga considerata idonea. Uno dei legali della famiglia Berlusconi, Giorgi Perroni, aveva anticipato questa mattina l’esistenza di. un procedimento in corso sul cosiddetto “testamento colombiano” del fondatore di Forza Italia. Perroni non ha poi aggiunto altro rispetto alla lettera inviata a Report e diffusa ieri 22 ottobre dalla trasmissione su Rai3.


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