Le scuole italiane cadono a pezzi: in due mesi di attività già 24 i crolli negli istituti

I dati di Cittadinanzattiva rivelano anche che il 21,4% dei plessi si trova in aeree a rischio idrogeologico e idraulico

L’anno scolastico è iniziato da circa 2 mesi e, nonostante la pausa estiva abbia consentito di svolgere i lavori di messa in sicurezza, è tornata puntuale la questione crolli. Sono 24 quelli registrati dall’associazione Cittadinanzattiva e anticipati da LaPresse. I dati completi verranno pubblicati il prossimo 22 novembre, Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole del 22 novembre. L’anno scorso, su 9 mesi di scuola, erano stati contati 61 cedimenti di parte delle strutture scolastiche. Cittadinanzattiva mette in luce anche un altro dato allarmante: «Più di un milione e mezzo di studenti frequenta edifici in aree di pericolosità idraulica». Ovvero, il 21,4% degli istituti si trova in aeree a rischio idrogeologico e idraulico. «Le cifre sono un’elaborazione Soluxioni srl su open data del ministero», viene spiegato nel lancio di agenzia. Tra i plessi considerati a rischio, il 3,1% – 1.420 strutture – si trova in aree a pericolosità o probabilità elevata, il 6,2% – 2.854 strutture – in zone a pericolosità o probabilità media e il 9,6% – 4.372 strutture – in situazione di pericolosità o probabilità bassa. «In totale si parla di 1.944 scuole in Emilia Romagna, 1.745 in Toscana, 1.163 in Lombardia, 1.136 in Veneto», ha riferito Cittadinanzattiva.


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