La Relatrice speciale Onu Francesca Albanese criticata per il viaggio in Australia: «Finanziato da lobby palestinesi, viola il Codice di condotta»

L’organizzazione non governativa UN Watch chiede al Segretario generale della Nazioni Unite la sua rimozione

«Siamo profondamente preoccupati per le gravi violazioni delle regole delle Nazioni Unite e dell’etica professionale da parte della Relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese». Il direttore esecutivo di UN Watch, l’organizzazione non governativa che monitora azioni e comportamenti delle Nazioni Unite affinché siano aderenti alla missione della Carta, denuncia una presunta violazione del Codice di condotta da parte di Francesca Albanese. Non è la prima volta, nel recente passato, che la Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967. Da quando è riesploso il conflitto tra Israele e Hamas, ma anche prima degli attacchi del 7 ottobre scorso e la reazione dello Stato ebraico, Albanese è stata spesso criticata per le sue posizioni filo-palestinesi espresse nell’ambito del suo ruolo. La nuova polemica emerge sulla base dei presunti finanziatori del viaggio che la Relatrice ha fatto in Australia. Secondo Hillel Neuer di UN Watch, sarebbe stato finanziato da gruppi di pressione e di lobbying pro Palestina, che vengono citati nel documento: Australian Friends of Palestine Association e Australia Palestine Advocacy Network, oltre a Free Palestine Melbourne e Palestinian Christians in Australia.


L’accusa di UN Watch

«Nell’ambito di questo viaggio, la signora Albanese ha tenuto l’annuale Edward Said Memorial Lecture ad Adelaide e ha fatto delle apparizioni sui media, tra cui un discorso al National Press Club, in cui ha ripetutamente fatto eco alla narrativa di Hamas, sostenendo che il diritto di Israele all’autodifesa è “inesistente”», prosegue la lettera indirizzata al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, «l’indipendenza e l’imparzialità sono requisiti fondamentali per le procedure speciali dell’UNHRC ai sensi dell’articolo 3 del Codice di condotta, che richiede che esse siano “libere da qualsiasi tipo di influenza estranea… diretta o indiretta”. Inoltre, non possono “chiedere né accettare istruzioni” da qualsiasi “organizzazione non governativa o gruppo di pressione”, né accettare “favori, doni o compensi” da qualsiasi “fonte non governativa per attività svolte nel perseguimento del suo mandato”». Date queste premesse, Neuer individua una violazione dell’articolo 3 del Codice di condotta, perché la sponsorizzazione del viaggio costituirebbe «una forma di favore, dono o remunerazione palesemente vietata».


Secondo il direttore esecutivo di UN Watch questa sarebbe una ulteriore dimostrazione del «vergognoso antisemitismo» di Albanese e «del suo sostegno al terrorismo». Accuse che la Relatrice speciale ha già respinto in passato. Neuer aggiunge anche alcuni passaggi a sostegno della sua richiesta di allontanamento di Albanese dalle Nazioni Unite. «Ha detto che “l’America è soggiogata dalla lobby ebraica”. L’anno scorso ha detto a una conferenza di Hamas: “Avete il diritto di resistere”. Di solito dipinge gli israeliani come nazisti», conclude la sua denuncia Neuer, «alla luce delle suddette gravi violazioni delle regole delle Nazioni Unite ed etiche, vi esortiamo ad agire per rimuovere immediatamente la signora Albanese dalla sua posizione di Relatrice speciale».

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