Il futuro della mobilità e le sfide dell’elettrificazione. Le lezioni di Re-Innovation ad H-Farm – Il video

L’energia elettrica oltre a poter essere prodotta in modo pulito in grandi quantità, permette di creare mezzi di locomozione molto più efficienti di quelli alimentati dai combustibili fossili. Ora bisogna passare all’azione

Dal 2035, nell’Unione Europea non potranno più circolare veicoli inquinanti. Sebbene non si tratti dell’unica alternativa, la via maestra è ormai chiara: oltre che dalla riduzione del numero di automobili si dovrà passare dall’elettrificazione dei veicoli. L’energia elettrica oltre a poter essere prodotta in modo pulito in grandi quantità, permette di creare mezzi di locomozione molto più efficienti di quelli alimentati dai combustibili fossili. Navi, camion, treni, e auto in circolazione dovranno presto essere alimentati da energia elettrica da qui ai prossimi anni e questa energia andrà prodotta in modo pulito per evitare gli effetti più catastrofici dei cambiamenti climatici. Una sfida enorme per il settore della mobilità che è stata il fulcro della discussione dell’evento Re-Innovation.


La strada maestra

Promosso da Audi nella cornice del Campus di H-FARM di Roncade (TV), il più grande polo europeo dedicato alla formazione e all’innovazione, alle porte di Venezia, l’incontro ha stimolato un ragionamento su come immaginare un futuro in cui l’innovazione sia motore per un mondo più giusto e responsabile. «L’elettrificazione della mobilità non è la strada più semplice da seguire perché genera domande a cui bisognerà trovare risposte concrete. Ma è in ogni caso la strada maestra da seguire», ha spiegato dal palco Veronica, una delle ragazze e dei ragazzi che hanno preso parte all’ultima edizione di We Generation, il progetto di storytelling sulla cultura dell’innovazione nato dalla partnership tra Audi ed H-FARM rivolto a studenti universitari di tutta Italia.


Il futuro carbon neutral di Audi

Nel corso dell’evento Audi ha presentato i propri piani per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. L’obiettivo è smettere di produrre auto inquinanti entro il 2033 e farlo in stabilimenti a emissioni zero: «Non si producono auto a emissioni zero se non utilizziamo stabilimenti a emissioni zero», commentato Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia. Tutto ciò avverrà – nei piani della casa di Ingolstadt – integrando tecnologie all’avanguardia nei propri modelli e implementando AI e big data nello studio e nello sviluppo del settore della mobilità. Nelle parole di Longo: «Il rischio di non decidere oggi è più forte di attraversare un tunnel con qualche faro spento, se non vogliamo perdere il treno dell’innovazione».

Il futuro dell’innovazione in Italia

Qual è la posizione del nostro Paese in quest’epoca di sviluppo e innovazione? Il ragionamento avvenuto sul palco è stato guidato da Andrea Moccia, fondatore e direttore del canale di informazione scientifica Geopop, e Barbara Mazzolai, biologa e ricercatrice. Si è trattato dell’importanza dell’innovazione e delle opportunità per il nostro Paese. «Se l’Italia non investe nella ricerca a lungo termine, correremo il pericolo di non avere più innovazione nel momento in cui potrebbe servire di più» è stata la riflessione di Barbara Mazzolai, biologa e pioniera nel campo della robotica bio-ispirata. «Tuttavia sto notando un cambiamento radicale nel rapporto con le aziende. Per noi ricercatori è estremamente interessante utilizzare tecnologie abilitanti che possono essere utilizzate in vari ambiti dalle aziende», ha aggiunto. Un cambiamento avvenuto anche nell’interesse delle persone. Moccia lo ha definito «un’evoluzione in positivo verso l’interesse delle persone sui social che rende virali anche contenuti con una forte componente scientifica e divulgativa, oltre che d’intrattenimento».

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