Verdi, Eleonora Evi si dimette: «Non sarò la marionetta del #pinkwashing»

La co-portavoce denuncia nel partito una cultura «paternalista» se non «patriarcale», e una «deriva autoritaria e autarchica»

Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde, lascia la guida del partito, e denuncia, in una lettera aperta che i verdi sono pieni di una cultura «paternalista» se non «patriarcale», e di una «deriva autoritaria e autarchica», lei quindi non ci sta «a fare la donna marionetta del pinkwashing». Angelo Bonelli guida il partito con lei da due anni, ma è a capo del soggetto ambientalista dal 2009. Evi, diventa europarlamentare nel 2009 con il Movimento 5 stelle, segue molto le tematiche ambientali e nel 2020 lascia i grillini per andare nei verdi. Con Europa da Bruxelles approda a Roma, eletta lo scorso anno tramite Alleanza verdi sinistra.


La lettera d’addio

«Quando ho espresso posizioni o visioni non allineate a quelle della dirigenza durante le riunioni della direzione nazionale e pubblicamente, sono stata accusata di ingratitudine nei confronti della ‘famiglia verde’ che mi aveva accolta e offerto uno scranno in Parlamento», racconta Evi. Idee che «generano nei suoi esponenti reazioni impreviste: ora chiusura, ora diffidenza o sospetto. Talvolta paternalistica e vuota condiscendenza. Non di rado livore, rivendicazione». «Per un partito che tra i suoi obiettivi ha quello di difendere la biodiversità – aggiunge – quale elemento preziosissimo per la stessa sopravvivenza del pianeta, è decisamente deludente constatare che questo valore non si riesca ad applicarlo all’interno del partito stesso, schiacciando e mortificando così una sana e costruttiva dialettica interna, anche e soprattutto quando questa prende forma da istanze territoriali». «Non intendo – conclude – dunque continuare a ricoprire il ruolo di Co-portavoce femminile che, nei fatti, è ridotto a mera carica di facciata. Per questo rassegno le mie dimissioni da Co-portavoce pur restando fermamente convinta della necessità di un progetto ecologista italiano coraggioso e contemporaneo, e non l’ennesimo partito personale e patriarcale».


(In foto Eleonora Evi con la figlia alla Camera a margine delle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio UE, Roma, 25 ottobre 2023. ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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