Matteo Messina Denaro, arrestata la figlia dell’amante: «Il boss nelle riprese della polizia già nel 2022»

Le sue impronte digitali trovate nel covo. Consegnava i pizzini del padrino con la figlia nel passeggino

Martina Gentile, figlia della maestra Laura Bonafede, è stata arrestata e posta ai domiciliari oggi dai carabinieri del Ros con l’accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravate dal metodo mafioso. Bonafede è la donna legata sentimentalmente a Matteo Messina Denaro che lo aiutava nella latitanza a Campobello di Mazara. Secondo l’accusa Gentile avrebbe consegnato i pizzini di Messina Denaro con la figlia nel passeggino. Li avrebbe portati fino a Palermo. Ad aprile l’Antimafia di Palermo ne aveva già chiesto l’arresto: il gip Alfredo Montalto aveva rigettato la richiesta. Secondo la Dda Gentile «è stata uno degli ingranaggi indispensabili del sistema di comunicazione ingegnato dal latitante, grazie al quale questi ha anche potuto mantenere la indispensabile sponda di Laura Bonafede nella condivisione e gestione delle strategie mafiose sul territorio di Campobello di Mazara».


Le impronte digitali

La procura ha ricostruito il ruolo di Gentile partendo da cellulari e documentazione sequestrati all’indagata. Le sue impronte digitali sono state trovate nel covo di Campobello. Messina Denaro la chiamava con il nome in codice di Tan oppure Tania. E un calendario trovato nel covo recava la segnalazione degli appuntamenti con lei. Gli inquirenti hanno anche scoperto che lo scambio di pizzini avveniva nello studio di architettura dell’ex assessore all’urbanistica di Campobello di Mazara, Stefano Tramonte, che si è dimesso nei giorni scorsi. Agli atti dell’inchiesta ci sono anche una serie di immagini scattate qualche giorno prima della cattura del boss. Mentre nei frame di un video del 17 dicembre del 2022 si vede l’auto del boss passare alle 10.59 davanti alla casa della Gentile e della madre Laura Bonafede e rallentare davanti al portone. Entrambe erano all’epoca pedinate e intercettate dalla polizia impegnata nella ricerca del padrino.


Il gioiello

Secondo le indagini Messina Denaro ha anche regalato un gioiello di Bulgari del valore di duemila euro alla figlia di Gentile. Anche la piccola aveva un nome in codice: “cromatuccia”. La sorella di Messina Denaro, Rosalia, aveva appuntato la spesa come “regalo per cromatuccia” nella contabilità del latitante che gestiva. In un necrologio dedicato al nonno Leonardo Bonafede Martina Gentile aveva scritto «onorata di appartenerti». Questo aveva portato ‘U Siccu a paragonarla a sua figlia Lorenza Alagna, che invece non era abbastanza rispettosa della tradizione secondo il padrino. Alagna ha rimproverato il padre per quello che aveva scritto su Gentile e su di lei durante il suo colloquio in carcere con lui.

Foto copertina: RagusaNews

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