Cop28, salta l’addio ai combustibili fossili nell’ultima bozza. Tra le tecnologie a zero emissioni anche il nucleare

Rush finale dei negoziati alla conferenza Onu sul clima di Dubai. Ma gli esperti del think tank Ecco avvertono: «Il testo sarà rigettato, questa Cop sarà ancora lunga»

Alla vigilia della conclusione della Cop28, la conferenza Onu sul clima in corso a Dubai, le trattative sul comunicato sono entrate nel rush finale. Nell’ultima bozza dell’accordo diffusa oggi, lunedì 11 dicembre, dalla presidenza emiratina, compaiono due elementi degni di considerazione. Il primo: non c’è alcuna menzione del phase-out, ossia dell’eliminazione graduale, dei combustibili fossili. La seconda: ci sono anche il nucleare e gli impianti per la cattura e lo stoccaggio della CO2 tra le tecnologie a zero emissioni ritenute fondamentali per la transizione energetica. Nella bozza del documento, che rispetto alla precedente versione è stata ridotta da 27 a 21 pagine, si riconosce la necessità di «una riduzione profonda, rapida sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, in modo da raggiungere lo zero netto entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza».


Il compromesso sull’uscita dal fossile

Il tanto auspicato riferimento ai combustibili fossili è comparso dunque nella bozza dell’accordo, la cui versione finale dovrà essere approvata all’unanimità. A cambiare, semmai, è la formula: non più phase-out (eliminazione graduale), ma phase-down (riduzione graduale). A insistere per usare quest’ultima espressione, più morbida rispetto alla prima, sono soprattutto tre Paesi – Russia, Iran e Arabia Saudita – che basano una buona parte delle proprie economia proprio su petrolio, gas e carbone. «Phase-out non vuol dire uscita allo stesso tempo di tutti i Paesi dai combustibili fossili», ha precisato oggi il segretario generale dell’Onu António Guterres, di ritorno a Dubai per il rush finale dei negoziati. «Nella corsa contro il tempo – ha aggiunto – ho chiesto alle parti massima ambizione e flessibilità. Serve un compromesso per la soluzione».


Le tecnologie «a emissioni zero»

Tra gli altri elementi inseriti nell’ultima bozza dell’accordo finale ci sono altri elementi degni di nota. Due su tutti: l’impegno a triplicare la capacità di energia rinnovabile nel mondo e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030. Il testo proposto dalla presidenza della Cop28 indica però anche due tecnologie considerate controverse: l’energia nucleare e le tecnologie di abbattimento e rimozione della CO2. Queste ultime, in particolare, sono ancora poco efficaci, poco diffuse e molto costose. La presidenza emiratina, si legge nel documento, esorta tutte le parti ad «accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, e la produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio, in modo da potenziare gli sforzi verso la sostituzione delle tecnologie fossili unabated nei sistemi energetici».

Negoziati ancora lunghi

Secondo il think tank italiano per il clima Ecco, è molto difficile che l’ultima bozza dell’accordo proposta dalla presidenza della Cop28 possa davvero mettere d’accordo tutti i Paesi che partecipano al summit di Dubai. «Ci attendiamo il rigetto da più parti – commentano gli esperti di Ecco -. Di fatto la presidenza lascia aperta la porta a tutte le tecnologie senza scegliere una chiara direzione di viaggio. La bozza di fatto non sceglie e confonde, nonostante ponga l’accento su triplicare rinnovabili e raddoppiare efficienza». Il rischio, come spesso avvenuto in passato, è che i negoziati si prolunghino oltre il termine naturale della conferenza, fissato per il 12 dicembre. «Questa Cop – prosegue la nota di Ecco – sarà ancora lunga se la presidenza vorrà uscire con un testo di compromesso firmato da tutti».

Pichetto: «Si può e si deve fare di più»

Tra le voci più critiche dell’ultima bozza diffusa dalla presidenza emiratina ci sono anche molti politici europei. Per Wopke Bastiaan Hoekstra, commissario Ue per il clima, «il testo così com’è è deludente». Il successore di Frans Timmermans riconosce che «ci sono alcune cose buone». A mancare, semmai, è il riferimento esplicito all’eliminazione graduale dei combustibili fossili. E senza quello, avverte Hoesktra, «non possiamo accettare questo testo». A esprimere un parere simile è anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che commenta: «Si può e si deve fare di più. Stiamo lavorando con i partner europei per migliorare la proposta della presidenza emiratina. Serve uno sforzo ulteriore per un testo più ambizioso».

Foto di copertina: EPA/Martin Divisek | Un’attivista indiana protesta durante un evento della Cop28 in corso a Dubai, negli Emirati Arabi (11 dicembre 2023)

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