La lettera di Conte a Meloni: «Scelga fra l’Italia e il suo cerchio magico, mandi a casa Delmastro, Sgarbi e Santanchè»

Il presidente M5s: se lo farà anche la mia forza politica le riconoscerà serietà

Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte chiede a Giorgia Meloni di “licenziare” Andrea Delmastro, Daniela Santanchè e Vittorio Sgarbi. E di scegliere tra «l’Italia e il suo cerchio magico». In una lettera a la Repubblica indirizzata alla premier Conte va all’attacco prima di Delmastro: «Ha utilizzato il suo ruolo per acquisire informazioni “riservate”, particolarmente sensibili per l’azione dello Stato contro mafia e terrorismo, per poi trasmetterle al suo coinquilino e compagno di partito, Giovanni Donzelli, il quale, a sua volta, le ha utilizzate per attaccare un partito di opposizione. Possono sentirsi tranquilli gli italiani se due esponenti del Suo partito che ricoprono ruoli così delicati, rispettivamente, al Ministero della Giustizia e al Copasir, antepongono gli interessi di FdI alla sicurezza del Paese?».


Lollobrigida e il Frecciarossa

Poi tocca a Santanchè: «La ministra ha preso in giro il Parlamento e i cittadini su molte circostanze che le sono state contestate e che riguardano anche questioni fondamentali come il trattamento dei lavoratori, che si incrocia in questo caso anche con l’uso di fondi statali per l’emergenza Covid». Un solo accenno a Sgarbi per le sue consulenze, mentre il treno fatto fermare dal ministro Lollobrigida «non ha giovato all’immagine del governo: «Chiedere e ottenere di poter scendere da un treno Frecciarossa a una fermata non prevista è un privilegio che rimanda a una classe politica arroccata arrogantemente nei propri privilegi. È devastante, poi, sentir dire dal Ministro che qualunque cittadino può richiedere una fermata del treno, come ha fatto lui».


L’appello

Poi arriva il momento dell’appello: «Prenda finalmente decisioni chiare su queste condotte. Spetta a lei il compito di salvaguardare l’onore e il prestigio delle istituzioni. Non sono forse valori che allignano anche nella sua tradizione politica?». E Conte chiede alla premier di prendere posizione anche su Gasparri. La conclusione: «Se compirà la scelta giusta, anche la mia forza di opposizione riconoscerà la serietà di questo suo gesto di responsabilità politica. Non abbracci la logica corporativa di difesa, assoluta e intransigente, dei membri di governo, dei suoi compagni di partito o dei suoi sodali di coalizione. La sua inerzia contribuirebbe a far perdere a tanti cittadini la speranza che qualcosa possa cambiare».

La speranza

Una speranza che secondo Conte «è ridotta al lumicino: sempre più italiani si allontanano dalla politica, si astengono, non partecipano più alla vita democratica perché non ritengono più credibile la classe politica. Non possiamo permettere che quella luce si spenga del tutto con una sorta di “restaurazione” fatta di privilegi e di una classe politica occupata a proteggere se stessa, ma sempre più distratta rispetto alle attese dei cittadini, ai loro diritti, ai loro sogni».

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